La maggior parte dei cosiddetti no-vax sono di destra, secondo quanto dice un recente sondaggio che intuitivamente appare credibile poiché, in effetti, la contrarietà alle vaccinazioni e più in generale le cosiddette tesi negazioniste o complottiste attecchiscono in modo più fertile negli estremismi politici. Questo è un dato sociale piuttosto scontato, però bisogna anche dire che si esprimono in maniera fortemente perplessa o scettica sulle attuali politiche sanitarie anche personaggi che non sono ascrivibili a questo ambiente e che hanno una loro popolarità o credibilità (ribadiamo sempre che si tratta di due cose molto diverse) del tutto indipendente, lontana dalla destra politica. Ad esempio il filosofo Ermanno Bencivenga e il giornalista Michele Santoro.
Di certe cose ci possiamo interessare in misura diversa ma diventano sicuramente più importanti in questo frangente contrassegnato da un ottimismo mediatico che potrebbe diventare estremamente rischioso. In particolare, la convergenza tra l’aumento delle vaccinazioni, il calo della epidemia misurato con diversi indici e l’apertura molto decisa, in tutte le regioni, a quelle attività relazionali che sono state sempre considerate l’elemento di maggior rischio di contagio, potrebbe produrre un effetto rimbalzo nella fiducia pubblica estremamente rischioso.
Paradossalmente, se nelle prossime settimane o nei prossimi mesi dovessimo andare incontro a una sciagurata ripresa dei contagiati e delle vittime e dovessimo restringere di nuovo le misure di sicurezza, come sarebbe inevitabile, il malcontento sarebbe clamoroso. E non potrebbe certo essere contrastato, come è stato fatto in passato, addebitando agli stessi cittadini le conseguenze e il ritorno a una situazione di maggiori limitazioni.
Quest’osservazione si appunta anche su qualche incertezza comunicativa che vale la pena ricordare: la generica raccomandazione di “prudenza” nel momento in cui però si dice “liberi tutti” (o quasi) e la gaffe delle discoteche aperte ma non “per ballare”, come fossero delle sale da tè, insomma. Sono due dettagli, se si vuole, ma indicativi dell’ipocrisia e dell’ignoranza di chi dice certe cose. Ricordiamo per inciso che su questi temi esistono anche posizioni intermedie, espresse da persone assolutamente ragionevoli, del tutto favorevoli alle vaccinazioni e alle politiche sanitarie di rigore, ma capaci di esprimersi rispetto allo scetticismo e alla esitazione (che non si capisce bene perché adesso viene chiamata “esitanza”) con una comprensione e un garbo sicuramente più efficaci del piglio che la comunicazione governativa ha assunto in questo anno e mezzo. Per esempio Roy de Vita, cercatelo su internet, dove spopola.
Dicevamo quindi che il governo e le autorità sanitarie non potranno permettersi di rovesciare sui cittadini le conseguenze di quelle che sono state loro scelte, probabilmente dettate anche da necessità di equilibrio politico ed economico. Nel senso che non si poteva pensare di far passare agli italiani e al cospicuo business del turismo estivo una seconda stagione di freno totale o molto spinto. Ma se queste aperture fossero state appunto autorizzate per evitare una rivolta degli imprenditori, degli italiani e anche di una parte del governo, in particolare dei 5stelle? E se dovessimo capire che i dati ottimistici sui quali ci basiamo sono dovuti sì a un’effettiva diminuzione dell’impatto pandemico, sì alla campagna vaccinale ma anche al calo stagionale che avevamo già registrato del 2020? E se quindi il futuro autunno non fosse roseo come ci attendiamo? E, ancora, se scoprissimo – e sarebbe davvero una sciagura – che una variante già nota o ancora in sonno dovessero rimettere in moto il contagio? Cosa accadrebbe?
A questo punto l’annotazione politica da cui siamo partiti diventa più interessante, nel senso che ci potremmo trovare a fine anno con un malcontento a livelli finora non registrati, del quale un po’ il centro-destra tutto ma soprattutto Fratelli d’Italia si potrebbe avvantaggiare in modo significativo. Va anche però osservato – per tranquillizzare l’attuale establishment – che quando le contingenze politiche sono state a favore di leader della destra come Matteo Salvini e molto prima di Gianfranco Fini, questi leader, per ragioni diverse, si sono rivelati non all’altezza di raccogliere ma soprattutto di capitalizzare il consenso loro attribuito. Questo però con la pandemia non c’entra davvero nulla.
1 commento
Questo Governo è composto da persone non competenti, vi sono Ministri che non sanno affrontare i problemi, perché si avvalgono di consulenti di parte che ogni giorno improvvisano e continuamente si contraddicono.
QUINDI NON C’E’ SPERANZA CHE IL CONTAGIO SI RISOLVA, PERCHE’ NON C’E’ LA VOLONTA’ DI AFFRONTARE LA PANDEMIA IN MODO CORRETTO.
Per questi politici di sinistra il COVID 19 è una fonte di enormi guadagni, per l’acquisto di mascherine attraverso i loro amici !!!