Sul lago Maggiore a Cannobio è ospitata la grande mostra di Mimmo Paladino, nativo di Paduli nel 1948, a cura di Lorenzo Madaro e allestita a palazzo Parasi, sede della Regione Piemonte.
Immersi tra architettura e paesaggio in un percorso che coinvolge il visitatore tra interno, esterno e viceversa, la mostra propone una raccolta ragionata di quindici anni di attività del maestro di Benevento.
Questa esposizione intitolata “Non avrà titolo” rimanda a una delle opere più iconiche dell’artista, che risale al 1986. Per la mostra è proprio da quell’anno che si riprendono i dettami, le caratteristiche di una ricerca che spazia tra presente e futuro in una visione materica, artistica e filologica carica di riflessioni.
Due aree espositive sono presenti ai piani superiori dell’antico palazzo della Regione, risalente al XIII secolo, e permettono allo spettatore di osservare l’evoluzione dell’artista dal 2010 al 2023. Sono presenti opere di medio e grande formato dalle quali emergono tutti gli ingredienti che hanno fatto dell’ “arte cifra” il movimento neoimpressionista più internazionale e di maggiore successo degli ultimi anni. Le tele di Paladino sono contraddistinte da cromie accese di blu, gialli e rossi, e contraddistinguono una ricerca libera e individuale priva di direttive predeterminate, dove il primato va tutto alla soggettività dell’artista. Esponente della transavanguardia, Paladino sostiene che la presa di coscienza della perdita di punti di riferimento, che hanno caratterizzato la modernità, costituisca un cambiamento che non è stato un presagio di sventura, anzi, un invito al nomadismo intellettuale considerato come libertà di ripercorrere tutta la storia dell’arte.
Tra le condensazioni materiche di Paladino e le sue tecniche miste si può cogliere un ritorno alla pittura contraria al totale astrattismo, e un avvicinamento alla metafisica. Paladino rivela questo guizzo nel dipinto “La cometa” del 2013, in cui un uomo meditativo senza volto osserva un paesaggio trascendentale fatto di casolari costruiti di poche linee e di un cielo plumbeo con un solo bagliore di speranza a margine. La transavanguardia di Paladino è intimista, e fa da apripista alla nostra pittura figurativa postmoderna.
Dipingere, per Mimmo Paladino, vuol dire dopo oltre cinquant’anni di ricerca praticare un comportamento prima ancora che imbastire una narrazione specifica. La sua è una pittura che si concentra sullo spazio, lo attraversa, lo penetra e lo trasforma. Altre volte lo stravolge e lo ricompone con un ordine nuovo in cui tanti elementi sono affiancati e ridisegnati, e riescono a creare un discorso nutrito di combinazioni di linguaggi che l’artista ha concepito come una pratica in grado di assorbire tutto: disegno, scultura, spazio, materia, metamorfosi vuota, gesto e assenza, come l’opera scelta dall’artista e dal curatore a immagine guida di questa mostra.
Sul lungolago è anche presente un grande Cavallo dell’artista, scultura in formato monumentale, immobile e concentrata nella sua staticità arcaica, sorveglia lo spazio urbano circostante e i nostri sguardi, indicandoci che la storia e la storia dell’arte rappresentano per Mimmo Paladino spazi dilatati di pensiero, echi che sussurrano nelle nostre vite in un tempo inatteso. Il Cavallo, per Paladino, è parte di un alfabeto visivo intimo che egli elabora e ricompone da lunghi anni nei propri territori della scultura, della pittura e del disegno. Scarno, essenziale, rigoroso, rappresenta una sorta di meridiana che può scandire i passi e il tempo di chi è in transito in quell’area della città.
L’arte torna ad essere uno spazio di connessione tra la dimensione del sogno e la riflessione sulla storia, e l’uomo, il possibile cavaliere assente, è ancora una volta interprete di un nomadismo intellettuale.
La mostra è visitabile presso Palazzo Parasi, in via Giovanola a Cannobio (VB), accessibile ai diversamente abili solo al primo piano.
È visitabile fino a domenica 8 ottobre 2023.
Dal primo settembre gli orari seguiti saranno: 10:30 – 12:30 giovedi; 10:30 – 12:30/16:30 – 18:30 venerdì e sabato; 10:30 – 12:30 domenica