No. Questo proprio non lo posso accettare. Passi l’atleta virile e nerboruto, con volto da scaricatore portuale, che si mette una, bionda e fluente, parrucca e vince, ovviamente, gare femminili d’atletica…
Passi la Miss Paesi Bassi (sic!) che assomiglia a Stanlio da vecchio. E primeggia su un fiore di ragazza, tale da scatenare tempeste ormonali.
Passi Rocco Siffredi vestito da Drag Queen. Le leggende invecchiano. In questo caso molto male…
Passino, meno, transessuali e travestiti chiamati a fare lezione nelle scuole elementari… (a proposito, ricordare “Guai a chi darà scandalo ai fanciulli!”).
Passi, ancora meno, che determinate, autoproclamate, élite del Forum di Davos amino andare al mare (tra)vestiti con pizzi, reggicalze e merletti… segni, inequivocabili, di quale sia la lobby che oggi è al potere. E che ha gettato la maschera…
Ma Biancaneve no! Biancaneve non la dovete toccare!
I fantasmi dei Fratelli Grimm, vecchi reazionari romantici, e quello di Walt Disney, vecchio reazionario razzista e in sospetto di filo-nazismo, si stanno agitando. Furenti.
È stata, infatti, annunciata una revisione della fiaba. I sette nani, figure patriarcali e maschiliste, verranno sostituiti da esseri fantastici, così è stato detto, Gender fluid. Ovvero di sesso fluttuante e incerto.
E Biancaneve non avrà bisogno del Principe Azzurro per salvarsi. Lo farà da sola. Non fia mai che ci sia bisogno dell’intervento salvifico di un maschio. Ancorché uno che va in giro per i boschi in calzamaglia azzurra… il che a me, vecchio e antiquato, suscita da sempre non pochi sospetti…
Mi si dirà che esagero… poteva essere peggio. Biancaneve di colore (per i politicamente scorretti: negra) e trans. Un bel maschione con parrucca e guance dipinte di rosso… E, ovviamente il Principe…. beh, meglio non pensarci.
E la Regina Crimilde? Che ne vogliamo fare? Una sostenitrice del movimento LGBT?
La mela sostituita con una pista di polvere bianca? Così vi si ritroverebbero in molti. Anche alcuni, popolari, leader europei….
Io, però, sta storia non la digerisco proprio. Biancaneve è una fiaba archetipica. Una delle più antiche, e belle, che ci siano state trasmesse, a lungo oralmente, sin dai primordi della specie (direi razza, ma è politicamente scorretto) umana.
Una storia densa di magia. E di profondi significati. I sette Nani non sono omini svantaggiati. Sono figure simboliche. I metalli alchemici. I pianeti…
Ci sarebbe da scrivere un trattato sul tema.
Ma questo non interessa, a quanto sembra, più a nessuno. Ciò che conta è solo la nuova, demenziale (forse demoniaca) ideologia dominante in occidente.
Verrebbe da rimpiangere la, famigerata, “Biancaneve sotto i nani” di Leone Frollo. E il filmetto scollacciati con Michela Miti…
O sperare in Putin, nei ceceni di Kadyrov…
O augurarsi il, famoso, meteorite.