Ma la magistratura italiana che annuncia scioperi è la stessa che, di fronte a migliaia di teppisti che invadono e devastano una proprietà agricola per un rave senza alcun permesso, riesce ad individuare un solo responsabile? Ed il responsabile è, ovviamente, un albanese privo di reddito? Eppure i teppisti erano arrivati in auto, con camper costosi, avevano acquistato nei negozi del circondario pagando con carte di credito. Però i nostri impegnatissimi difensori della legalità non hanno individuato nessuno.
Sono in buona compagnia, comunque. In Lombardia un rapper “dedica” un brano (definirlo”canzone” non è il caso) alla figlia di uno degli inviati di Striscia la Notizia. Promettendole violenze e stupri. La ragazza presenta una denuncia. Che viene prontamente archiviata poiché, anche in questo caso, i difensori della legalità non riescono ad individuare il responsabile. Strano, perché il brano è in rete, con il volto del rapper. E Striscia la Notizia inquadra anche il palazzo in cui vive l’aspirante stupratore. Ma la procura non riesce a trovarlo.
Così il proprietario della tenuta agricola vandalizzata si dovrà pagare i danni e la figlia dell’inviato si terrà le minacce di stupro. Però tutti dovranno pagare le tasse per mantenere questa efficientissima magistratura. E non solo questa. A Milano i magistrati invitano a non arrestare le scippatrici che agiscono indisturbate in metropolitana. Potrebbero essere incinte o avere figli piccoli. Magari potrebbero essere incinte o avere figli piccoli anche le vittime, ma chissenefrega delle vittime, mica pagano le tasse per essere tutelate.
Non è certo una questione solo milanese. Anche a Torino le bande di grandi risorse sono libere di imperversare in aree sempre più vaste. Senza che ci sia la volontà di debellarle. Furti, rapine, violenze, risse. Va tutto bene. Tendiamo una mano ai colpevoli, e facciamo pagare le vittime.
Un’idea come un’altra. Però il referendum sulla giustizia si occuperà della carriera dei magistrati, del loro ingresso in politica. E cercherà di ridurre ulteriormente le possibilità di mandare in galera i delinquenti. Per i magistrati, però, ogni minima riforma – compresa quella inutile predisposta dal ministro Cartabia – rappresenta un’offesa. E scioperano. Sarebbe ora che i cittadini scioperassero contro questi magistrati.