Nostalgia canaglia. Con l’avanzare dell’età si è quasi inevitabilmente portati a rimpiangere i tempi passati, ad idealizzare la propria gioventù. Laudator temporis acti, tanto per tornare all’epoca in cui i giornalisti televisivi sapevano distinguere il latino dall’inglese. Ma l’intervento di Gennaro Malgieri, uno che la politica l’ha conosciuta a lungo, con il rimpianto dei vecchi partiti politici è davvero solo un esempio di nostalgia canaglia o rappresenta un’analisi preoccupata, e preoccupante, dello squallore attuale?

In vista delle elezioni amministrative i partiti, soprattutto nel centrodestra, hanno deciso di fare molti passi indietro per lasciare la scena a candidati civici. In pratica hanno abdicato al proprio ruolo ed hanno deciso che guidare una città non sia un atto politico ma semplicemente amministrativo. Dunque nessuna grande visione, nessuna cultura da trasformare in strategie, nessuno stile di vita da salvaguardare. Le città affidate ad una sorta di amministratore di condominio in formato gigante.

Un sindaco espressione di qualche fornitore di lampadine per l’illuminazione pubblica che sostituirà i fornitori indicati dalle cattive amministrazioni di sinistra. Davvero un po’ poco. Malgieri ha, giustamente, nostalgia anche dei rituali di quella che era la politica dei partiti. Le sezioni, le sedi, la preparazione dei manifesti, il volantinaggio e l’attacchinaggio, lo speakeraggio e gli scontri di piazza. Le bandiere, le musiche (sempre le stesse), gli interventi di una retorica imbarazzante.
Rituali sempre più vuoti ma, comunque, sempre più reali delle riunioni del cda della lista civica. Dove non ci sono musiche e retorica, ma dove ci si limita a spartirsi poltrone, seggiole, strapuntini. E fornitori. Ma cambiando i nomi delle aziende che producono tombini e panchine non si cambia una città. Non si crea un futuro.

È vero che, con gli attuali partiti, non si può fare molto di più. Per questo diventano importanti, fondamentali, le iniziative che partono dal basso per tentare di ricreare quelle scuole di partito che sono indispensabili per formare un primo nucleo di classe dirigente.
Perché senza una classe dirigente preparata ci si ritrova di nuovo ad affrontare tangenti e corruzioni per l’acquisto delle lampadine e delle panchine. Ci si ritrova con nani e ballerine da mantenere, con il circo Barnum che esprime ministri e dirigenti.