Com’era quella barzelletta sulla “più bella costituzione del mondo”? Quella sull’articolo 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Divertente, vero? Chissà le risate che si sono fatte i giornalisti ed i politici impegnati nella caccia non solo ai russi ma anche ai russofili. Una caccia che si intensifica, giorno dopo giorno.
Aveva cominciato Beppe Sala, sindaco di Milano, cacciando i musicisti dalla Scala. Aveva proseguito l’Università Bicocca, mettendo al bando il pericoloso putiniano Dostoevskij. E poi, a cascata, la caccia si è estesa ad altri atenei, ad altre organizzazioni, ad altri artisti viventi o morti da tempo. Ci si ingozzerà di schifezze nei fast food per solidarietà con le multinazionali che hanno abbandonato la Russia. Si boicotterà la vodka prodotta negli Usa nella convinzione che sia russa (ah no, strano, il boicottaggio in questo caso non scatta perché Washington non vuole).
E si è già pronti ad indignarsi qualora Putin decida di sequestrare le sedi delle aziende che hanno abbandonato la Russia, copiando i sequestri decisi dall’Europa per i beni degli oligarchi russi.
Ma la nuova frontiera dei cacciatori di streghe riguarda la politica. Sfruttando le posizioni iper atlantiste della sorella della Garbatella, giornalisti e politici hanno chiesto a “Giorgia l’americana” di punire i suoi fedeli che in passato hanno osato esprimere opinioni filo putiniane. Che hanno osato schierarsi per l’autodeterminazione dei popoli anche in Donbass. Che hanno osato assumere l’incarico di rappresentante consolare dell’odiata Bielorussia. Proprio mentre il loro partito pensa di cambiare il nome in “Fratelli degli Usa” (Fratelli forse è eccessivo, “Maggiordomi” è più adatto).
Mica si possono tollerare le opinioni diverse da quelle imposte da Biden. E se il tg berlusconiano racconta la favola dell’uomo che, trovandosi nel Donbass e dovendo tornare in Ucraina orientale dove la famiglia era stata uccisa da una bomba russa, attraversa tutta la Russia e rientra dal confine con la Polonia dove viene minacciato – ignorando che il Donbass confina già con la zona del conflitto e che la Russia non confina con la Polonia – bisogna accettare la nuova cartina inventata da Mediaset.
Ed il parlamento, dove ormai non esistono più opposizioni all’atlantismo, è pronto ad introdurre nella costituzione più bella del mondo una nuova disposizione transitoria, di quelle che dopo 80 anni sono ancora lì. È vietato, in Italia, ogni pensiero che non sia in linea con quanto indicato da Washington. È vietata la diffusione della cultura russa di qualsivoglia epoca. È vietata la rappresentanza diplomatica dei Paesi che non si genuflettono a Washington ed a Wall Street. Così sì che la costituzione è davvero completa!
1 commento
Perfettamente d’accordo.