Non c’è più il lìder minimo, non c’è più il governo degli Incapaci, ma il governo dei Migliori pare voler proseguire con la politica segregazionista. O addirittura rafforzarla. Però lo diranno in anticipo. Perché il mattarelliano Speranza è sempre lì, con la sua voglia di negare ogni libertà. Sua Divinità Draghi non si permette di contraddirlo e la Lega non più di lotta ma solo di governo non fiata: un altro mese senza potersi spostare in cambio di una bella croce sopra il processo a Salvini per aver osato fermare l’invasione.
Qualche mancia in più arriverà, contraddicendo gli impegni e le strategie di Sua Divinità. Ma tanto, in quell’accozzaglia mal assortita che si è sistemata al governo, le abiure ed i cambi di rotta sono la quotidianità. Destinata a durare, peraltro, perché nessuno vuol rinunciare a gestire i miliardi di euro in arrivo dall’Europa. Chissà se han capito, i Migliori, che i soldi non arriveranno tutti e subito, che andranno spesi nell’arco di alcuni anni. E che Sua Divinità ascenderà al Colle tra meno di un anno, con il conseguente assalto alla diligenza dei fondi europei.

Giorgia Meloni osserva da fuori, e si appresta ad incassare non i soldi ma gli elettori delusi dalla strategia leghista. Una rabbia destinata ad aumentare con la proroga delle limitazioni. Se poi il circolo della Garbatella riuscisse anche a sfornare un programma valido al di là del grande raccordo anulare di Roma, il partito della Meloni potrebbe diventare il più votato in Italia. Beh, votato magari no, visto che si cercherà di evitare ogni elezione. Ma il primo nei sondaggi.
Il problema sarà cosa fare di questi consensi. Se i voti missini erano tenuti costantemente in frigorifero, i consensi per Meloni saranno destinati ad un mega congelatore, poiché saranno troppi per il frigorifero. Ma non è il caso di illudersi che qualcuno voglia rispettare le indicazioni popolari. Roba vecchia. Lo sa anche Meloni, che scema non è. Forse non lo hanno capito gli altri soci del circolo della Garbatella.
Che fare, dunque, dei tanti consensi? Si può fare davvero tanto. Ci sono le condizioni ideali. Fuori dal pantano governativo si può finalmente costruire l’alternativa. Quella delle competenze in ogni ambito, in ogni settore. Si possono occupare i vertici delle associazioni, delle categorie. Si possono costruire aggregazioni economiche in ambito agricolo, commerciale, tra piccole industrie. Si possono creare circuiti culturali alternativi. Idem per lo sport.

Si può fare, insomma, tutto ciò che si era pensato in passato e che non era stato realizzato per la mancanza dei numeri sufficienti. Eppure gruppi sportivi come il Fiamma erano arrivati a conquistare medaglie d’oro olimpiche nonostante ristrettezze economiche, scarsità di atleti, boicottaggi ad ogni livello.
Ora la destra ha tutte le opportunità, le potenzialità, anche i numeri. Peccato che abbia anche il circolo della Garbatella che preferisce restar chiuso all’interno del GRA.
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“Si possono occupare i vertici delle associazioni, delle categorie. Si possono costruire aggregazioni economiche in ambito agricolo, commerciale, tra piccole industrie. Si possono creare circuiti culturali alternativi. Idem per lo sport…” Non lo si è fatto quando ce ne è stata la possibilità, cosa ti fa pensare che lo si possa fare adesso? FdI applica RIGOROSAMENTE la politica del “prato all’inglese”. quando un filo d’erba si erge un poco sopra agli altri…zac! va immediatamente tagliato. Con quali personalità pensi che si potrebbero “occupare” Enti, Associazioni di categoria, Sindacati, strutture Universitarie, ecc.? Con una classe politica che SCIENTEMENTE non si è mai voluta creare per non lasciare spazio a chi più sa? Per non fare ombra ai Leaderini e leaderucci? Ma hai presente Foa alla TV? O La Russa al ministero della difesa, che sarà ricordato per l’acquisto di 19 maserati per i vertici delle FF.AA. Senza idee non si governa, non si fanno “rivoluzioni”, si rimane attaccati alla vulgata. Hai sentito per caso FdI parlare di quale riforma dell’ordinamento giudiziario, o di quello universitario, o di quello sanitario, o di quello fiscale e contributivo farebbe una volta al governo? Di quali rapporti internazionali coltivare e in che maniera? Io NO! E non li sentiremo!!