Il quotidiano La Repubblica ha dato il ben servito a uno dei suoi collaboratori più illustri, vale a dire Piergiorgio Odifreddi, il matematico e divulgatore scientifico cuneese che da oltre vent’anni scriveva sulla testata romana
La colpa dello scienziato è la lesa maestà nei confronti di Eugenio Scalfari, guru dei giornalisti italiani, nonché fondatore dello stesso giornale La Repubblica.
Oddifreddi aveva infatti accusato Scalfari nientemeno che di essersi inventato le tre interviste a Papa Francesco, l’ultima di solo qualche giorno fa, pubblicate in prima pagina.
Il matematico aveva infatti scritto sul suo blog: “Rimane il secondo problema, che è perché mai Repubblica non metta un freno alle fake news di Scalfari, e finga anzi addirittura di non accorgersene, quando tutto il resto del mondo ne parla e se ne scandalizza. In fondo, si tratta di un giornale che recentemente, e inusitatamente, ha preso per ben due volte in prima pagina le distanze dalle opinioni soggettive del proprio ex editore-proprietario ma che non dice una parola sulle ben più gravi e ripetute scivolate oggettive del proprio fondatore.
Io capisco di giornalismo meno ancora che di religione, ma la mia impressione è che in fondo ai giornali della verità non importi nulla. La maggior parte delle notizie che si stampano, o che si leggono sui siti, sono ovviamente delle fake news: non solo quelle sulla religione e sulla politica, che sono ambiti nei quali impera il detto di Nietzsche “non ci sono fatti, solo interpretazioni”, ma anche quelle sulla scienza, dove ad attrarre l’attenzione sono quasi sempre e quasi solo le bufale”.
Una presa di posizione decisamente pesante alla quale ha risposto a un dipresso il direttore Mario Calabresi in una lettera aperta che comunicava la fine della collaborazione con Odifreddi.
Calabresi dice tra l’altro: ”Il problema è che non si può collaborare con un giornale e contemporaneamente sostenere che della verità ai giornalisti non importa nulla. Che oggi serva di più pubblicare il falso del vero. Questo è inaccettabile e intollerabile, non solo per me ma per tutti quelli che lavorano qui”.
Chi ha ragione tra i due contendenti?
Lasciamo la decisione a voi.
Ciò che ci sembra sicuro è che certi giornali e certi giornalisti, contrariamente a quanto si crede, non sembrano tenere in altissima considerazione la libertà di opinione.