Anche nei peggiori e più scontati telefilm polizieschi gli interrogatori vengono condotti dalla coppia poliziotto buono-poliziotto cattivo. Che è poi la vecchissima logica del bastone e della carota. Ma per gli italiani commissariati attraverso Mattarella non esiste più il poliziotto buono e la carota. Solo lo sbirro cattivo ed il bastone.
Ed il cattivo, in questo caso, è il commissario europeo Gunther Oettinger, un politico non l’ala destra del Bayern.
Oettinger ha sparato a zero contro gli italiani auspicando che la lezione dei mercati, che hanno fatto schizzare lo spread, insegni a votare bene.
Poi, di fronte all’indignazione generale, ha ammorbidito i toni ma la sostanza è rimasta la stessa. Herr Oettinger, oltre che commissario europeo, è anche membro del Ppe, il partito popolare europeo di cui fa parte anche Forza Italia.
Una simile dichiarazione si spiega in tre modi.
Primo, Oettinger è un imbecille.
Secondo, Oettinger è una carogna che vuole un’Europa al servizio della Germania, non per la creazione del quarto Reich ma solo per arricchirsi di più.
Terzo, Oettinger fa parte di quel gruppo che vorrebbe non tanto l’Italexit quanto, piuttosto, l’uscita della Germania dalla gabbia europea, nella convinzione che Berlino debba stringere accordi autonomi con Mosca e, soprattutto, con Pechino.
Nella terza ipotesi l’attacco contro l’Italia è strategico perché il nostro Paese non è la Grecia, è la seconda economia industriale del Vecchio Continente ed è anche uno dei fondatori dell’Unione europea. Dunque se salta l’Italia salta anche la costruzione europea.
Ne è perfettamente consapevole Macron che, prima della mattarellata, aveva inviato gli auguri di buon lavoro a Conte. Perché la Francia ha bisogno della sponda italiana per avere più peso nell’alleanza con Berlino.
Invece Oettinger ha deciso di sparigliare. Sa benissimo, se non vale l’opzione 1, che la situazione economica italiana non è peggiore di quella francese e, dunque, gli attacchi su Borsa e spread sono semplicemente speculativi e politici.
L’Italia, avendo Mattarella e non Macron, può essere attaccata impunemente. Magari con il plauso di chi vuol dare una lezione ai nuovi barbari gialli e verdi. Ma, soprattutto, agli italiani che si sono illusi di essere liberi di pensare, di scegliere e di votare.