Dunque… Sembra che tutti, proprio tutti, vogliano andare su… Marte. Americani, cinesi, russi, persino la nostra Unione Europea da operetta… tutti ad annunciare più o meno faraonici e fantascientifici progetti di spedizioni sul Pianeta Rosso. Che è, per altro, un vecchio sogno, però da tempo riposto nel cassetto. Anche perché, dopo la Luna, ci si è preoccupati più di viaggi ad altissima velocità nella nostra stratosfera che di spedizioni verso altri mondi… Lasciando quelle fantasie a Star Trek e ad altre fortunate serie del (non più) tanto recente passato. E limitandosi a inviare nello Spazio sonde laboratorio prive di uomini…
Lungi da me addentrarmi nelle, ricorrenti, polemiche scatenate da coloro che negano pervicacemente che il famoso Allunaggio sia mai davvero avvenuto. E che Armstrong abbia in realtà camminato, tutto bardato da palombaro spaziale, in qualche deserto dell’Arizona o giù di lì… Mai stato attratto da queste teorie complottiste, anche se devo dire che “Capricorn One” era un gran bel film. Molto… suggestivo. Anche perché ti faceva comprendere come una campagna mediatica ben orchestrata (ed ossessiva) può far credere alla massa qualsiasi cosa. Anche la più assurda. Sbarchi su Marte, guerre mai avvenute, pestilenze…
Comunque, torniamo al Pianeta Rosso. E a questa nuova frontiera che sembra delinearsi all’orizzonte dell’umanità del XXI secolo… Il nuovo West verso cui tendere. Il nuovo sogno, come ben lo rappresentò Walt Withmann con il suo incitamento: Vai al West, giovanotto!
Comunque, io che tanto giovanotto non sono, qualche domanda me la pongo.
In primo luogo perché proprio ora? Ovvero, perché in questo momento storico, con la crisi economica, conflitti che stanno insanguinando un poco tutto il mondo, e, per sovramercato, il panico da virus, sia tornata tutta questa voglia dei viaggi spaziali. E, in particolare, di andare a colonizzare Marte.
Facile pensare a una voglia di evadere da questa realtà, tetra e sempre più asfittica….ma questo va bene per il, cosiddetto, grande pubblico. Ovvero per la massa, oggi più che mai amorfa, che vive ormai come in un incubo surrealista – citare Metropolis di Lang è quasi scontato – svuotata di ogni speranza che non sia quella di trascinare il più a lungo possibile una mera sopravvivenza biologica…
Forse, allora, ci dovremmo chiedere a chi fa gioco rilanciare, proprio ora, questo sogno di giungere a Marte. Contestuale, per altro, a strane voci “accreditate” a proposito dell’effettiva esistenza di, misteriosi, visitatori non terrestri. Roba che, sino a ieri, era pane solo per strambi ufologi e pazzoidi visionari…
Forse, una versione post – moderna del Bastone e la Carota. L’illusione di spazi infiniti e liberi, a fronte di una, quotidiana, negazione di ogni libertà di movimento. E poi, una nuova, imminente, minaccia. Con cui giustificare tutto e il contrario di tutto. Dopo il terrorismo islamico, dopo il terribile virus… gli alieni. Un climax crescente dalla realtà alla, più totale, irrealtà… Tanto è sempre più evidente che ci beviamo tutto… Bastano telegiornali e talk show martellanti… Basta Barbara D’Urso…
Ma fingiamo, per un momento, che si possa andare davvero su Marte. Che ci si riesca. Che la tecnica, sempre più prometeica, giunga a forzare questo limite. Che ci si andrebbe a fare? E, poi, se – facciamo un’ipotesi completamente fantastica – se ci fossero… i Marziani?
La letteratura fantascientifica ci ha sempre abituati alla prospettiva opposta. I Marziani che ci invadono. Da “La guerra dei mondi” di H. G. Welles in poi… Ora, però, saremmo noi ad invadere il Pianeta Rosso. Per portare cosa? La nostra “civiltà”?
Per far fare ad eventuali autoctoni la fine cui abbiamo condannato intere civiltà e culture, dalle Americhe all’Asia, all’Africa? Per imporre la nostra “libertà”… che è, poi, solo il paravento, sottile, che cela l’interesse di pochi e la servitù delle moltitudini… Certo, poi, faremo anche qui atto di contrizione. Fonderemo un qualche Mars Live Matters… O come diavolo si chiamerà.. E ci sentiremo molto nobili e generosi… Molto civili…
Bene, divagazioni oziose… Tanto probabilmente se ne parlerà per un poco. Poi non se ne farà nulla. Per fortuna di, eventuali, Marziani. Cui, se non altro, verranno risparmiate mascherine e coprifuoco…