11 giugno 1903. Nasce a Firenze Orsola Nemi, una delle intellettuali più raffinate del secolo scorso.
Il suo vero nome era Flora Vezzani, ma adottò il nuovo nome in onore del padre, morto sul Carso il 15 ottobre (festa di Sant’Orsola) del 1915.
Negli anni Venti conobbe Henry Furst, un noto giornalista americano che, nel 1919 a Fiume, era stato ministro con D’Annunzio nella Reggenza del Carnaro.
Si formò così una coppia di intellettuali che, in modo discreto ma deciso, attraversò tutto l’arco del secolo.
Insieme frequentarono tutti i principali intellettuali dell’epoca. Ma il contributo essenziale alla crescita culturale del nostro paese Orsola lo diede quando, con il marito, Leo Longanesi, Indro Montanelli e Giovanni Ansaldo contribuì alla nascita delle Edizioni Longanesi.
Il suo apporto fu soprattutto quello di scegliere, tradurre e divulgare autori che all’epoca erano del tutto sconosciuti in Italia, quali Gustave Flaubert, Rimbaud, Ernst Jünger, Herman Melville e i fratelli Goncourt.
Ma fu con la sua collaborazione al settimanale Il Borghese che diede il meglio di sé, scegliendo, traducendo e rivelando al pubblico italiano, per le omonome edizioni, autori come Robert Brasillach, Vintila Horia e Michel de Saint Pierre.
Donna di destra, conservatrice, ma soprattutto cattolica, scrisse anche “I cristiani dimezzati” un libro che ebbe grande diffusione nei primi anni settanta, con il quale criticava aspramente, ma sempre con il piglio cortese cha sempre la contraddistinse, la svolta post conciliare della Chiesa di Roma.
Scrittrice di un gran numero di favole per bambini, grande fama le procurò anche il libricino “Taccuino di una donna timida”, un insieme di aforismi e testi brevi provenienti in gran parte dai suoi scritti pubblicati su varie riviste: non solo il già citato Il Borghese, ma pure numerosi quotidiani e persino il rotocalco femminile Rakam.
Malgrado una menomazione fisica dovuta ad una malattia contratta in tenera età riuscì a farsi amare e rispettare da un mondo prevalentemente maschile che non ebbe però difficoltà a riconoscere la sua levatura politica ed intellettuale.
Di lei ebbe a dire l’amico Giuseppe Prezzolini: “La delicatezza, il pudore, la sensibilità in persona”.
E di Orsola Nemi, che si spense a La Spezia l’8 febbraio 1985, vorremmo ricordare soltanto un breve pensiero (tratto dal “Taccuino di una donna timida”, tutt’ora reperibile nel catalogo Bompiani per l’esigua cifra di 13€) che, tuttavia, ci sembra di pressante attualità: “Tanto più sicura e cara, la libertà, ora che è tassata tra gli oggetti di lusso”.