È stato presentato al Senato il ddl che mira a riformare le norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialita’.
Ancora oggi il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con i genitori è solo formale e non sostanziale, poiché interpretato in modo singolare dalla magistratura e dagli operatori nel diritto familiare.
Nel disegno di legge la mediazione familiare è concepita come obbligatoria per coppie con figli, ci sarà la possibilità di affido condiviso con tempi paritari, il mantenimento diretto dei figli minori e i provvedimenti di contrasto ad ogni forma di alienazione o estraniazione dei minori.
L’associazione “Padri in movimento” nasce nel 2018 per dare voce al diritto della bigenitorialita’, ovvero il dovere di mantenere rapporti continuativi coi figli in caso di separazione o divorzio.
Purtroppo ancora in Italia appare una conquista applicare la legge 54/2006 dove si afferma che “è diritto del minore di mantenere il rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori”.
Anche se apparentemente l’attuale ordinamento giudiziario è per un affidamento condiviso, di fatto nulla è cambiato rispetto al precedente prioritario/eclusivo che dal 2006 viene mascherato con la collocazione prevalente presso uno dei due genitori. Nel 97% dei casi i figli minori vengono collocati presso le madri alle quali si ha l’obbligo di versare l’assegno di mantenimento, stabilito sui redditi e sui tempi di frequentazione dei figli da parte del padre.
Viene da sé che queste due condizioni fanno decadere anche il principio del mantenimento diretto. Una spirale avvilente dove si osservano i figli crescere privati di un genitore, quasi nella totalità dei casi, il papà.
Il livello conflittuale tra i genitori perdura anche a causa di una mancanza di presa di coscienza della vera essenza genitoriale che vorrebbe una cogestione aperta e dialogante avente, come unico scopo, il benessere dei figli.
Il movimento ha l’obiettivo di contribuire a promuovere e accelerare il processo dell’uguaglianza genitoriale ostacolata da decisioni giudiziarie non eque, che necessitano dell’attivazione successiva dei Servizi Sociali e dell’autorità Giudiziaria.
È giunto il momento grazie a Jakub Stanislaw Golebiewski, papà con tre figli e una famiglia spezzata, di dare voce ad oltre 4 milioni di padri e madri che non vedono ad oggi tutelati i loro diritti.
Vi è l’urgente necessità di modificare e contestualizzare ai tempi odierni una norma ormai obsoleta che non tiene conto delle reali esigenze dei minori e che non si basano più su capisaldi degli anni ’90, ma deve andare ben oltre. Tale norma va disimpegnata da interpretazioni che si basano troppo sulla libera convinzione ancorata a schemi di priorità di chi giudica.
Sono molti i bambini coinvolti nella conflittualità familiare, la disgregazione di una coppia implica anche problematiche di tipo economico, molto spesso si sono definiti i separati, soprattutto i padri, come i nuovi poveri.
Padri in movimento e il suo presidente Jakub Stanislaw Golebiewski si prefiggono di rendere concreta una nuova “bigenitorialità” e la giusta tutela del minore in caso i due genitori non adempiano ai propri doveri, trasformando questo concetto da astratto ad azione efficace e concreta a qualsiasi livello sociale.