Indubbiamente è difficile difendere Barbara Palombelli, una donna che ha avuto il cattivo gusto di sposare Rutelli. Però l’attacco di cui è stata vittima da parte dei professionisti del politicamente corretto è semplicemente disgustoso. Palombelli ha giustificato il femminicidio? Ovviamente no, assolutamente no. Ma le regine della mistificazione si sono scatenate, con il sostegno dei principi dell’ipocrisia.
Fiorella Mannoia, indignata per ciò che Palombelli (non) ha detto, si è vista costretta a rivolgersi ai maschi affinché dimostrino maggior intelligenza e non si trasformino in primati che agiscono solo in base all’istinto. Mentre l’immancabile Boldrini assicura che tutte le violenze contro le donne sono la conseguenza del senso di possesso da parte del maschio. Entrambe, come il loro sodale Gramellini, fingono di ignorare gli scontri tra coniugi a proposito dell’affidamento e del collocamento dei figli. Il che, con il senso di possesso nei confronti delle donne, non c’entra assolutamente nulla.
Entrambe, ed il principe dell’ipocrisia, fingono di dimenticare i padri separati costretti a vivere in auto, a trasformarsi in senza tetto grazie a sentenze di separazione e divorzio a senso unico. Anche quando l’abitazione era del maschio buttato fuori casa. È davvero inaccettabile parlare di esasperazione in questi casi? Il che non significa giustificare eventuali atti di violenza, ma di spiegarli. C’è una notevole differenza, anche se non si può pretendere che le regine della mistificazione la comprendano.
Una vecchia canzone francese, Les divorcés, di Michel Delpech, affrontava il tema del divorzio nel Paese transalpino già nel 1973:
Si tu manquais de quoi qu’ce soit
Tu peux toujours compter sur moi
En attendant que tu travailles
Dunque, cara ex moglie, “se ti manca qualche cosa puoi sempre contare su di me, in attesa che tu lavori”. E questo è un modo per non esasperare, per non provocare. Non un mantenimento a vita senza far nulla, costringendo l’ex marito a vivere di stenti, ma un aiuto amichevole in attesa che anche la signora si mantenga da sola, con il proprio lavoro.
Non piacerà alle renitenti alla vanga. Ma spiega molti casi. Senza giustificarli.
E non servono a nulla le idiozie politicamente corrette del Corriere secondo cui se fosse un uomo ad essere ucciso ogni tre giorni, il problema sarebbe già stato risolto. Essendo il quotidiano di riferimento del padronato poco illuminato, il Corriere nasconde che ogni giorno muoiono tre lavoratori, in maggioranza maschi, ma nessuno si degna di far qualcosa per frenare la strage.