Sempre e solo velocità per lo sci italiano maschile. Sulle nevi di Bormio è addirittura doppietta con Dominik Paris che nella discesa libera riesce a superare Christof Innerhofer con una seconda parte di gara stratosferica.
Il distacco finale è di 36 centesimi, un nulla considerando la velocità della coppia di campioni azzurri.
Ed oggi tocca al Super G, altra opportunità per gli uomini jet che, in questa fase, stanno trascinando l’intero sci alpino maschile.
Terzo, a 52 centesimi, si è piazzato lo svizzero Beat Feuz mentre più lontano si è classificato Svindal, con Jansrud costretto al ritiro.
Pista difficile, quella di Bormio. Tecnica e ghiacciata, cioè le condizioni preferite dagli italiani che nelle discipline veloci dimostrano di avere coraggio e intelligenza tattica per imporsi sulle piste più impegnative. Anche se da troppo tempo sembravano aver smarrito la strada che porta al gradino più alto del podio.
Quel podio che sembra ancora molto lontano per slalomisti e gigantisti. Privi di campioni in grado di trascinare i più giovani ma anche con le nuove leve che per il momento non entusiasmano. I rari momenti felici appaiono frutto di episodi fortunati più che di una programmazione adeguata e che porta risultati.
Quella che, al contrario, pare funzionare tra le ragazze.
Ovviamente i campioni non dipendono solo da programmazione ed allenamenti, servono doti naturali. Ed a questo si aggiungono problemi di infortuni che non mancano mai in sport sempre più esasperati ed a rischio di traumi per la velocità in gara e per l’intensità degli allenamenti.
Ma anche quando mancano i campioni assoluti una squadra che funziona riesce comunque a piazzare un certo numero di atleti nelle prime 10-15 posizioni.
Nessuno si illude di ripetere i fasti della Valanga Azzurra, con 5 italiani ai primi 5 posti, ma qualche presenza in più nelle seconde manches non farebbe male. Soprattutto tra i maschi.