Le partite Iva davanti a Montecitorio. Ci provano oggi pomeriggio, alle 15. E come spiegano gli organizzatori, chi non c’è deve almeno avere la decenza di smettere di frignare per le ridicole mance dei “ristori” o, ancora peggio, per i ristori che non sono mai arrivati.
Un primo risultato, quasi miracoloso per il settore, è stato ottenuto: mettere insieme varie sigle – da Mio Italia alle varie associazioni di partite Iva, sino al mondo dello sport – che abitualmente hanno grandi difficoltà a far sistema. Ma la situazione è ormai drammatica ed il governo continua a rinviare le aperture non sapendo fronteggiare l’emergenza, poiché si ostina a rifiutare i vaccini diversi da quelli dei “liberatori”.

Certo, le chiusure di ristoranti, hotel, palestre, cinema e teatri sono ben poca cosa di fronte al dramma esistenziale vissuto dalla contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare. Un dramma raccontato da un giornalista di Repubblica commosso perché la povera nobildonna – che in realtà è la contessa Antonella Camerana – si sente prigioniera nella sua seconda casa a Portofino, dove si è rifugiata per sfuggire alla tristezza di Milano (e tanti saluti a Beppe Sala).
Un articolo che è il simbolo del pessimo giornalismo italiano. Innanzitutto perché la contessa non ha detto di sentirsi prigioniera. Ma il titolo ignora il particolare. In secondo luogo perché il giornalista si è dimenticato di spiegare che la contessa prigioniera è cugina degli Elkann, cioè i padroni di Repubblica. In terzo luogo perché mentre i quotidiani degli Elkann se ne fregano di tutte le categorie messe in ginocchio dalla gestione di Speranza e degli esperti a gettone, è patetico un servizio sulla tristezza della contessa a Portofino. “Io so’ io e voi nun siete un c…”.

Triste, madame, non per la sorte degli operatori turistici, ma per la mancanza degli amici Vip con cui incontrarsi in piazzetta. Indubbiamente sono drammi umani. E sicuramente in piazza Montecitorio le partite Iva lotteranno per tutte le Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare.