Il pitbull è tornato. Chi sperava in un suo definitivo ritorno in Lucania, sta cominciando a mangiarsi il fegato. Perché fare i conti con Luca Pasquaretta non sarà facile. Sbaglia chi lo considera una macchietta, così come viene generalmente descritto dai giornalisti che, da colleghi, non lo hanno mai amato. Non che sia facile andare d’accordo con lui: il carattere non è certo improntato alla gentilezza ed al sorriso.
Ed i suoi inizi come comunicatore del sindaco Appendino lo hanno visto scontrarsi ripetutamente con i giornalisti. Uno scontro interno, perché Pasquaretta arrivava da esperienze nel giornalismo. Ma, soprattutto, è mancata una analisi del lavoro del comunicatore lucano nella creazione dell’immagine di Chiara Appendino. Spin doctor più che ufficio stampa. Lavorando gratis, tra l’altro.

In una difficile campagna elettorale ha costruito un personaggio molto diverso dalla realtà. Alla guida di un Movimento 5 Stelle con un apporto insignificante, in termini di preferenze. Dunque il successo è stato costruito solo sull’immagine di Appendino. E sino a quando Pasquaretta è rimasto al suo fianco, il sindaco di Torino rappresentava il modello vincente, da confrontare con la pessima Raggi, a Roma.
Poi le strade si sono separate e l’immagine del sindaco subalpino si è appannata, e poi crollata. Sono emersi i limiti, e pure tanti. Sono svaniti i consensi. Il pitbull, insomma, si è rivelato determinante proprio nel momento in cui è uscito di scena. Lasciando che emergesse la vera Appendino. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Ora Pasquaretta è pronto a tornare in pista, come giornalista alla guida del sito www.turinista.com e come spin doctor per una nuova avventura. Sicuramente non con i 5 Stelle.