Giunti a questo punto della stagione, a dieci partite dalla fine del campionato di serie A, le squadre inserite nella massima serie si dividono in due gruppi: quelle che al torneo hanno ancora qualcosa da chiedere e obiettivi da raggiungere, e quelle che, al contrario, non hanno più ambizioni.
E non è detto che le prime si trovino tutte in quella ristretta fascia che attualmente naviga tra i 40 e i 50 punti e mirano a disputare le prossime competizioni europee; ad oggi le squadre più motivate sono anche, per non dire soprattutto, quelle che si posizionano in fondo alla classifica.
Può succedere così che il Bologna, terzultima in classifica, si presenti a Torino e sconfigga per 3-2 un Toro che non perdeva da sette giornate e che non prendeva tre gol dal 20 gennaio (ma allora aveva giocato in trasferta e di fronte aveva la Roma, non il Bologna!).
Restano ancora a secco gli attaccanti, e questa non è una novità, ma qualcosa, nella squadra granata, sembra essersi inceppato, evidenziando problemi di ordine più generale. Si è parlato di mal di vertice: certo è che quella che era diventata una delle squadre meno perforate in difesa degli ultimi due mesi, è crollata proprio nel momento in cui la zona Champions sembrava a portata di mano, visto anche il capitombolo della Roma a Ferrara.
Già, perché anche i giallorossi, hanno dovuto fare i conti con la SPAL che aveva un bisogno assoluto di punti per non essere risucchiata dalla zona più pericolosa. Ranieri, che già aveva rischiato domenica scorsa con l’Empoli, andava in campo con quattro attaccanti, e gli ospiti finivano con l’essere presi a pallonate dagli emiliani anche dopo l’inserimento di Zaniolo tenuto inizialmente in panchina. Intanto immaginiamo l’esonerato Di Francesco che sogghignava guardando la Tv…
E la stessa sorte era toccata a una Fiorentina svogliata e disattenta battuta per 2-1 dal Cagliari che in casa, come sappiamo, non fa sconti a nessuno. E non fa eccezione neppure il Sassuolo, subissato in casa con cinque gol dalla Sampdoria: la partita è finita 3-5, ma il risultato è bugiardo perché i blucerchiati hanno dominato in lungo e in largo, e non solo con il loro bomber Quagliarella che si è installato saldamente al vertice della classifica marcatori con 21 gol.
Ma ne sa qualcosa soprattutto la Juventus che cade a Marassi contro il Genoa che già aveva pareggiato all’andata allo Stadium. Bianconeri mai in partita, complice anche una disposizione in campo con una sola punta, Mandzukic, che gioca per più di un’ora come ala, lasciando l’area di rigore avversaria sguarnita. Ne approfittano i padroni di casa che passano con l’ex Sturaro, che non giocava dall’ultima partita dello scorso anno, quando però vestiva la maglia bianconera. Poi Pandev la chiudeva sul 2-0, infliggendo la prima sconfitta alla capolista in questo campionato.
Discorso analogo per l’Atalanta che, in casa, contro il Chievo, va sotto e riesce solo parzialmente a rimediare con un gol di Ilicic, aggiungendo un solo punto alla sua classifica.
Anche il Napoli fa fatica a regolare l’Udinese al San Paolo. Avanti di due gol, gli azzurri si sono fatti rimontare nel primo tempo fino al 2-2, ma nel secondo, complice un calo degli ospiti, si sono portati sul 4-2 definitivo. La vetta ora è a 15 punti, ma la vittoria dei partenopei è ben più importante per consolidare il secondo posto insidiato, non proprio da vicino , dalle due milanesi.
Proprio le due squadre che domenica sera si incontravano nel derby della Madunina. Una partita scevra dalle pressioni di classifica, vista la sconfitta della Roma, ma piena di significati come ogni stracittadina. È stata una gara intensa e tiratissima dall’inizio alla fine. L’Inter sembrava più motivata e infatti si portava sul 2-0 all’inizio del secondo tempo. Ma il Milan non era d’accordo, si riportava sotto e accorciava poco dopo. Poi un rigore per l’Inter e un gol del Milan tenevano il risultato in bilico fino alla fine. Finiva 3-2 per i nerazzurri che si riportano al terzo posto.
In zona Europa fa bene anche la Lazio che passeggia su un demotivato Parma, che si sveglia solo alla fine per segnare il gol della bandiera. Finisce 4-1.
In coda l’Empoli inguaia il Frosinone battendolo per 2-1. E ora servirà un miracolo ai ciociari e al Chievo per evitare la serie B.
Ora ci sarà la sosta per lasciare spazio alle nazionali. Una sosta salutare per tutti.