Avere un governo nemico della montagna – probabilmente odiata anche dai sedicenti esperti a gettone – comporta inevitabilmente una serie di provvedimenti che sono a cavallo tra la stupidità e la cattiveria. Una delle più evidenti idiozie – che ha portato il consigliere regionale piemontese Paolo Bongioanni a scrivere una lettera ai prefetti del suo territorio – riguarda il divieto di consumare il pasto all’interno dei locali che offrono un servizio di ristorazione.

Il governo degli Incapaci ignora, ovviamente, che la temperatura media invernale sulle Alpi è sensibilmente inferiore a quella che si registra sulle coste della Sicilia. Ed i lavoratori che sono impegnati nei cantieri in montagna – cantieri di ogni tipo, a maggior ragione con il superbonus del 110% – hanno il sacrosanto diritto di una pausa pranzo al caldo.
Perché non risulta che Speranza, Boccia, Crisanti e Galli organizzino dei simpatici pic nic con temperature di 10 gradi sotto zero, oppure che siano costretti ad addentare un panino gelato sotto una nevicata. La differenza è che i lavoratori, appunto, lavorano. E, come ricorda Bongioanni, hanno bisogno di un adeguato apporto calorico ma hanno bisogno pure di scaldarsi.

Diritti che, ovviamente, spaventano gli Incapaci ed indignano le spie da balcone. Perché, essendo tutti renitenti alla vanga, non hanno la benché minima idea di cosa significhi lavorare in condizioni difficili. Le spie da balcone rientrano in casa, se piove. E chi deve lavorare al freddo, si arrangi.