Gli inciuci? Un orrore! Le alleanze negate al primo turno e poi siglate per il ballottaggio? Signora mia, neanche a parlarne! Così il Pd torinese ed i pentapoltronati hanno trovato un escamotage: i contiani (cioè gli ex grillini) non chiederanno il voto per Stefano Lo Russo, candidato del Pd, al secondo turno. Ma si accorderanno prima sulla spartizione delle poltrone nelle circoscrizioni e nei quartieri. A quel punto gli elettori dei pentapoltronati capiranno da soli che devono sostenere il Pd.
Quelli che al contrario, fingono di non capire sono i vertici di Azione, di Italia Viva, dei Moderati. Tutti impegnati a ribadire di essere irrimediabilmente contrari ad ogni intesa con il partito di Conte, ma tutti pronti a far parte dell’ammucchiata che, con i pentapoltronati, al ballottaggio sosterrà Lo Russo.

Ovviamente nessun accordo è stato raggiunto sul programma. Semplicemente perché un programma non c’è e, dunque, non può essere condiviso. L’ammucchiata può basarsi sui soliti slogan: attenzione alle periferie che tutti loro hanno ignorato; rilancio del lavoro che il Sottosistema Torino (cioè sempre loro) ha distrutto; inclusione ed integrazione che stanno bene con tutto, si portano che è un piacere nei salotti buoni perché fanno fine e non impegnano.
Magari l’area centrista (Calenda, Renzi e Portas) chiederà di inserire anche un minimo riferimento alla sicurezza ed al rispetto della legge in periferia, tanto per gradire sapendo che nessuno ci farà caso. Magari Lo Russo imporrà che l’accordo preveda che tutta la cultura sia gestita dal Pd, con i soldi della Regione che non osa deludere la gauche caviar.
L’importante è che nei salotti delle madamine torinesi i pentapoltronati non vengano invitati. Va bene spartire le sedie in circoscrizione, meglio se solo in quelle periferiche, ma far sedere sui divani della Crocetta questi parvenu della politica non deve essere assolutamente consentito. Bisogna tornare a decidere nomine e consulenze tra un salatino ed un cioccolatino, bisogna affidare incarichi e predisporre bandi ad hoc tra un Punt e Mes ed un calice di Alta Langa.

È vero che i disastri provocati dalle madamine e dai loro inutili consorti sono evidenti a tutti, ma non è che i salotti debbano chiudere solo perché Sistema e Sottosistema Torino hanno dimostrato la propria inadeguatezza. Si proceda, dunque, sulla medesima strada. Qualcuno, poi, pagherà i danni.