Espressioni botterizzate. Sono quelle che hanno i giornalisti di regime quando devono scorrere i risultati delle varie indagini condotte tra gli italiani sugli argomenti più disparati. Una espressione alla Giovanna Botteri, insomma, quando la prestigiosa giornalista Rai commentava tristemente la vittoria di Trump chiedendosi a cosa servissero ormai i giornalisti se, pur schierati tutti per la Clinton, non erano riusciti ad impedire il successo del tycoon cattivo.
La stessa espressione di indignazione mista a delusione che sarà stata inevitabile leggendo il rapporto Eurispes: l’8% degli italiani è convinto che la giustizia italiana funzioni bene. Non l’80, proprio l’8%. A cosa serve, allora, tutto il leccaculismo nei confronti delle toghe? La pubblicazione di atti riservati per garantire visibilità ai magistrati? La ripetizione all’infinito dell’idiozia assoluta: “se è stato condannato in terzo grado vuol dire che è colpevole”? Macché. I maledetti italiani non ci credono più. Non credono che la giustizia sia uguale per tutti. Vorrebbero processi per i magistrati che sbagliano. Una débâcle completa per i giornalisti sponsor dei magistrati.
Ma non va meglio in altri ambiti analizzati da Eurispes. Cresce, moltissimo, la voglia di autonomia regionale nonostante il centralismo (poco)democratico dei media di regime. E nonostante la crisi di consensi della Lega che dovrebbe, ogni tanto, porsi qualche domanda.
Così come, nonostante la paura del Covid che ancora emerge dalle rilevazioni, diventa una valanga il rifiuto di nuove misure restrittive per combattere la pandemia. La maggioranza degli italiani boccia la gestione del ministro Speranza, la stragrande maggioranza boccia la gestione dell’informazione. La sfiducia nei giornalisti è tale da aver fatto lievitare il numero dei complottisti: le menzogne dei media sono meno credibili del racconto di chi crede che la terra sia piatta.
Eppure, nel complesso, questo resta un Paese ubbidiente. Che ha molta fiducia nelle forze nell’ordine esclusi i vigili urbani), che ha ancora un po’ di fiducia nella Chiesa, che ha sempre meno fiducia nei sindacati, nelle associazioni padronali. Che ha pochissima fiducia nei politici. E nessuna nei giudici.
Quanto ai giornalisti, la lezione è stata capita. Si correrà immediatamente ai ripari per recuperare credibilità e lettori: l’Ordine dei giornalisti cambierà! Diventerà Ordine dei giornalisti e delle giornaliste. Un cambiamento epocale..