I vecchi elefanti che hanno occupato, troppo a lungo, la scena mediatica dovrebbero avere il buon gusto ed il buon senso di ritirarsi quando il declino comincia a manifestarsi con estrema violenza. Oppure dovrebbero avere il coraggio di appoggiarsi ai più giovani, a quelli che vivono nella realtà e non nei salotti con la copertina sulle ginocchia e la tisana a portata di mano.

Perché è brutto rendersi conto di non capire più nulla e pretendere di continuare a pontificare mentre i più giovani, intorno, evitano di correggere errori macroscopici. Così Corrado Augias, il fine intellettuale che poco più di un anno fa aveva espresso tutto il suo razzismo ideologico nei confronti degli elettori di destra – accusati di essere rozzi primordiali che non ragionano e seguono solo gli istinti – è ora diventato il simbolo del rimbambimento.
Perché su Repubblica ha pubblicato un durissimo attacco contro le complicazioni del sito Enel, non rendendosi conto che non dell’Enel si trattava bensì di una delle tantissime truffe tentate via mail. Phishing, per quelli che non parlano italiano. Augias non se n’è accorto ed a Repubblica nessuno è intervenuto per spiegarglielo. Non si sa se per sciatteria o per la deliberata volontà di far notare che è ora di accantonare il pontificatore politicamente corretto.
Il prossimo passo consisterà nello spiegare ad Augias che improbabili ricchissime vedove africane, arabe o sudamericane non vogliono davvero regalare milioni di euro ad uno sconosciuto italiano, in cambio di alcune informazioni sulle coordinate bancarie o di un modesto contributo per le spese da sostenere inizialmente per le pratiche burocratiche. E non serve nemmeno rivolgersi alle ambasciate del Burkina Faso, del Brasile o dell’Arabia Saudita.

Poi, con educazione, bisognerà indicare ad Augias i cantieri dove – in veste di umarell ma raffinato – potrà dedicarsi ad approfondite analisi sul lavoro dei muratori. Purché non ammorbi i lavoratori con le sue dotte considerazioni sulla superiorità intellettuale di chi aspetta i due milioni di dollari promessi da un avvocato nigeriano a cui ha fornito iban e password.