L’Ucraina? È un’isola! È quello che crede Josep Borrell, teoricamente il responsabile della politica estera europea, in pratica un pericoloso ignorante in malafede. Il successore della Mogherini, per giustificare il disastro economico prodotto ai Paesi europei dalle stupide sanzioni imposte da Biden ed applicate dai maggiordomi del Vecchio Continente, ha spiegato che la colpa dell’inflazione da record non è degli imbecilli che hanno bloccato il commercio con la Russia, ma di Putin che impedisce le esportazioni di grano ucraino.
Ovviamente il pessimo Borrell può scegliere le giustificazioni che preferisce. Però è fastidioso che consideri i sudditi europei come una massa di idioti ed ignoranti.
Perché, in primo luogo, l’Ucraina non è un’isola (“La vendetta della geografia”, il titolo scelto per un convegno del Nodo di Gordio in Trentino). E non è neppure interamente circondata dalla Russia. Dunque, se anche i porti sono sotto assedio e bloccati, le merci (grano compreso) possono viaggiare via terra. Proprio come fanno, in direzione opposta, le armi che gli atlantisti continuano a far arrivare in Ucraina. Mentre, in uscita, possono tranquillamente viaggiare i profughi. Ma il grano no, secondo Borrell. Il grano soffre il mal d’auto e non ama i treni.
In secondo luogo non è certo solo il grano a far schizzare l’inflazione. E ben oltre i dati ufficiali. Perché Borrell, che evidentemente non è abituato a fare la spesa, non si è accorto che sono aumentati i prezzi della verdura, della carne, del pesce. Colpa del blocco del grano? E sono aumentati i prezzi delle scarpe, dei vestiti, delle auto. Prodotti che non sono a base di grano, ma forse Borrell non lo sa. Come non sa che il prezzo di luce e gas non dipende dall’esportazione di grano ucraino.
Ma lui insiste. E pretende che l’Ungheria si autocondanni alla fame ed alla miseria rinunciando a gas e petrolio russi. Per acquistare, come vuole anche Sua Divinità Mario Draghi per gli italiani, gas statunitense a prezzo maggiorato. Perché è il costo dell’energia – anche se il geniale Borrell non lo sa – a determinare tutti gli altri aumenti di prezzi a cascata. Per far contenti i padroni di Washington si condannano gli italiani e gli europei alla povertà.
Con la complicità dei chierici della disinformazione di regime. D’altronde l’ordine dei giornalisti ha problemi molto più seri da risolvere: deve cambiare il nome in “ordine dei giornalisti e delle giornaliste” oppure in “ordine delle giornaliste e dei giornalisti”? Sono queste le vere emergenze da affrontare. Mica si può perder tempo a raccontare la verità sul prezzo del gas e sull’inflazione.