Spesso ci si è posti la domanda sul perché la lingua inglese sia così diversa nel parlato e nello scritto. Perché in inglese la pronuncia è diversa dallo scritto?
L’inglese è un passaporto per il mondo
Questa lingua è ormai considerata un modo per comunicare con la maggior parte delle persone, è quasi il biglietto da visita: se conosci l’inglese puoi andare ovunque. Nonostante la grammatica, in confronto alla maggior parte delle lingue straniere, sia semplice, il problema più grande risiede nella pronuncia. Quante volte è successo di vedere una parola scritta ma non sapere come pronunciarla? Quindi, nel momento in cui si decide di addentrarsi nello studio di questa lingua, bisogna dedicare maggior attenzione non solo alla scrittura bensì alla parte fonetica e orale. Gli stessi madrelingua passano i primi anni della scuola elementare a studiare i dittonghi e la fonetica per imparare a leggerla correttamente.

Se in italiano, per esempio, c’è la vocale “a”, quella produrrà sempre lo stesso suono indipendentemente da dove o come è collocata nella frase, in inglese questo non accade. Questo succede perché la lingua italiana viene considerata una lingua “trasparente” ovvero che ogni grafema corrisponde ad un solo fonema. Questo non avviene con la lingua inglese che viene considerata “opaca”, ovvero ad un grafema possono corrispondere diversi fonemi. Mentre in italiano ci sono circa 33 grafemi per esprimere 25 fonemi, nella lingua inglese ci sono 40 fonemi rappresentati da 1120 differenti combinazioni grafemiche (combinazione di lettere).

Ad esempio, a scuola durante le lezioni di inglese insegnano che la lettera “A” nell’alfabeto si pronuncia “ei” però se poi la stessa vocale è messa in una parola come, per esempio, “car” la pronuncia cambia nuovamente. Come mai?
I problemi di accenti e di pronuncia diversi
Un altro ostacolo di questa lingua non indifferente è costituito dalle varianti geografiche e dai diversi accenti che caratterizzano questa lingua. Ogni nazione anglosassone ha il suo proprio accento, le sue pronunce e il suo slang. Ma dagli anni venti del secolo scorso la pronuncia “British” per eccellenza viene considerata quella del sud d’Inghilterra che permette anche di identificare il parlante come appartenente alla classe medio-alta e con una forte educazione. Questo accento è chiamato “Received Pronunciation” oggi conosciuto anche come the Queen’s English (l’inglese della regina) o BBC English.

La nascita dell’inglese scritto
Tuttavia, a differenza di quanto si possa pensare, la lingua inglese non è sempre stata così. C’è stato un tempo in cui l’inglese scritto e l’inglese parlato non erano poi così diversi. Ma cosa è successo poi? La ragione di questo cambiamento è da ricercare verso la fine del Middle English Period (1350-1430). A causa di diversi fattori socio-culturali (l’urbanizzazione, la nascita di nuove classi sociali, le nuove scoperte tecnologiche…), emerse la necessità di avere una lingua scritta standardizzata che potesse essere comprensibile a tutti i parlanti. L’invenzione della stampa fu fondamentale per lo sviluppo della lingua inglese scritta, e con la pubblicazione di “The Canterbury Tales” di Chaucer questa venne fissata.

Mentre la lingua parlata?
Il fenomeno che ha differenziato è il “Great Vowel Shift”, il grande spostamento vocalico. È avvenuto tra la seconda metà del XIV secolo e il XVIII secolo e ha principalmente modificato la pronuncia delle vocali lunghe senza influenzare quelle brevi. La prima vocale che cambiò fu la vocale “i”. Per esempio, anticamente, la “a” di “make” o di “name” non veniva pronunciate come oggi ma in modo più simile a “father”. Con il tempo quella “a” è diventata una “e” nella pronuncia e dopo si è allungata ulteriormente in “ei”. Ma perché avvenne questo fenomeno? Diverse sono le ragioni, come per esempio le migrazioni, che permisero alle persone di portare dialetti diversi; il cambio della classe dirigente da Normanni (dinastia francese) a inglesi, che cambiarono il modo di pronunciare determinate vocali.

Se volete addentrarvi maggiormente nello studio di questa lingua ci sono moltissimi podcast online che permettono di imparare l’inglese.