Il presidente della giunta regionale piemontese, Alberto Cirio, ha spiegato di non aver dormito tutta la notte di fronte alla palese ingiustizia del governo degli Incapaci che ha piazzato anche il Piemonte in zona rossa, “dimenticando” altre Regioni dove la criminalità organizzata avrebbe gradito poco una nuova chiusura benché gli ospedali siano in condizioni molto più critiche rispetto a quelle piemontesi.
La reazione di Cirio chiarisce perfettamente le ragioni per cui a guidare le Regioni sono dei presidenti e non dei governatori. Si risponde ad una porcata del lìder minimo con l’insonnia, con la tristezza. Non alziamo la voce, non combattiamo la discriminazione. “Conte ci deve spiegare”. Oddio che paura.
Non una parola contro i sedicenti esperti che vietano le passeggiate nei parchi quando qualsiasi studente di medicina al primo anno è in grado di capire che passeggiare nei parchi fa bene alla salute di bambini, anziani e pure di quelle fasce produttive di cui si preoccupa Toti. Ma in tv vanno a seminare terrore super esperti a gettone che si sono sempre occupati di zanzare o di animali da appartamento.
E Cirio non dorme. Davvero la reazione che avrebbero sognato i piemontesi. D’altronde non governa, lui amministra. Si deve occupare di tombini, mica di politica. La politica la lascia agli avversari, quelli che lui e la sua giunta continuano a nominare nei ruoli chiave della Regione, quelli che continuano ad essere finanziati con denaro pubblico. Perché cambiare vorrebbe dire suscitare polemiche e proteste e quando si ha paura anche della propria ombra le polemiche è meglio evitarle.
Ma allora, la prossima volta, il centrodestra può tranquillamente candidare un amministratore di condominio invece di un politico che si rifiuta di far politica.