Ed ora, povera Carmelita? Beh, tanto povera non è Carmelita, in arte Barbara D’Urso anche se la gauche in redazione piange al suo fianco per il siluramento dai programmi di maggior richiamo. Che, però, non richiamavano proprio più nessuno. Eppure lei, Carmelita/Barbara, si impegnava, ci metteva il cuore. Forse anche troppo cuore.
Si inventava scoop e tormentoni su storie inesistenti. Prospettava una sua candidatura nel Pd (“Sempre stata di sinistra”, e questo spiega perché sia diventata una santa martire per i media) e poi invitava gli esponenti del centrodestra.
Non è bastato. Il suo pubblico l’ha abbandonata. Stanco delle sue faccine di finta meraviglia, di questo bazar dove sguazzavano personaggi improbabili e molto, molto discutibili.

Dall’autunno si cambia. Lo ha annunciato Pier Silvio Berlusconi. Il padrone. Che, con la consueta mancanza di stile del padronato italiano, ha sostituito Carmelita con Silvia Toffanin. Brava, certo, ma non casualmente compagna di vita di Pier Silvio.
Probabilmente la mancanza dei Fabrizio Corona di turno farà aumentare gli ascolti ormai precipitati. Ma soprattutto eviterà a Mediaset la consueta accusa di programmi spazzatura. E se il Pd soffrirà per l’assenza della compagna Carmelita, potrà sempre accontentarsi del Tg5 perennemente in guerra contro il centrodestra.