Nella gran confusione che tutt’ora regna a proposito dello stato di emergenza che vige nel nostro paese – ma un’emergenza che dura quasi due anni, può ancora essere definita tale? – una sola cosa è certa. Quelli che, nel Marzo del 2020, cantavano garruli dai balconi, esponevani striscioni arcobaleno e ripetevano come pappagalli in gabbia “Andrà tutto bene!” non l’hanno proprio imbroccata. Perché, qui in Italia, bene non sta andando niente. L’economia a pezzi, la scuola ormai distrutta. Le fondamentali libertà dell’uomo negate, quelle costituzionali sospese. Non parliamo dei diritti dei lavoratori e, per carità cristiana, di come si è ridotta quella che, un tempo, veniva chiamata Chiesa….
Comunque, la scemenza più grossa che venne detta in quei primi mesi fu, indiscutibilmente, “Ne usciremo migliori!”. La quintessenza della più vieta, melassosa retorica dell’ipocrisia buonista imperante. Robaccia da crisi iperglicemica.
Bene, si è rivelata una idiozia sesquipedale. Perché ne siamo usciti – sempre che si possa dire così – non migliori, e neppure uguali a prima. Ma molto, molto peggiori. O, per essere più precisi, tutto quello che è accaduto, e ancora sta accadendo, ha tirato fuori il peggio di noi. Ciò che, ad essere sinceri, già eravamo e da molto tempo. Ma che tenevamo accuratamente nascosto. A noi stessi, prima ancora che agli altri.
Lockdown, Covid, Vaccini, mascherine, Green Pass e altre amenità ci hanno rovinato due anni di vita. Ma questo è stato vero per molti. Non per tutti. Perché ci sono stati e ci sono coloro che da questo traggono una sorta di piacere. Di soddisfazione morale. O meglio, immorale. Ominicchi e quaquaraquà, per riprendere le categorie antropologiche di Sciascia, vigliacchetti che mai avevano osato, nelle loro grigie vite, alzare il capo e rispondere, o anche solo avere un’opinione…. Frustrati e scialbe donnette che mai avevano suscitato interesse in alcuno… Fannulloni e falliti, smidollati ed eunuchi si sono ridestati tigri e leoni. La Legge e, soprattutto, la Scienza è dalla loro parte. E lo sono gli scienziati, gli intellettuali, i politici. Il Papa!
E così, oltre ai tiranni, più o meno grandi, che ci stanno sul groppone, e che ci opprimono e sfruttano, ci troviamo circondati, anzi assediati, da un nugolo di tirannelli da poco, che sfogano su di noi la loro mediocrità. Per il solo, discutibile, piacere di esercitare una qualche forma di potere. Di prepotenza. Avallata da questo comune sentire malato, diffuso e cancrenoso. Nonché artatamente indotto.
La donnetta affacciata al balcone, mascherinata ovviamente, che inveisce contro chi, solo, cammina, in una via deserta a volto scoperto: “Metta la mascherina, irresponsabile!”… Il collega che, con fare inquisitivo e sospettoso, neppure ti saluta sulle scale e dice “Ma tu, sei vaccinato?”
La spia da balcone che chiama la polizia metropolitana (leggasi: vigili urbani) perché alcuni ragazzini giocano in cortile, e, a suo parere, non manterrebbero, i debiti “distanziamenti”.
La nullità che alle Feste faceva tappezzeria, negletta, ignorata, che ora pretende che tutti quelli che partecipano a una cena, esibiscano il Green Pass. Ed ha la soddisfazione di vedere che tutti (o quasi) si piegano, perché Legge e Scienza sono dalla sua parte…
Tirannelli da poco, certo, ma che rappresentano forse l’aspetto più tormentoso di questi tempi. Come le mosche possano rappresentare una tortura ben peggiore dei falchi.
Il trionfo della mediocrità è il peggiore dei dispotismi. Il più insensato. E il più insopportabile
Mi viene in mente don Juan, lo stregone guerriero yaqui dei libri di Carlos Castaneda. In un capitolo de “Il fuoco dal profondo”, se non ricordo male, parla dei pinches Tyrannos. Ovvero di questi mediocri, meschini che avendo un pur minimo potere, immeritato e immotivato, godono nel tormentare persone molto migliori di loro.
Don Juan dice a Carlitos che il vero guerriero non protesta, non si infuria. Non ha reazioni tanto scomposte, quanto inutili.
Finge di subire. Ma finge solamente. In realtà direziona la collera trasformandola in forza. Studia i suoi persecutori, e prepara la sua strategia nel silenzio. Perché, prima o poi, verrà il momento di colpire….
Ma questo, per carità, è solo un libro di Castaneda. Un vecchio libro che molti considerano alla stregua di un romanzo fantastico.
Non un manuale per sopravvivere nella, cosiddetta, società contemporanea. Lungi da me il pensiero di suggerirlo come tale. Lungi da me….
1 commento
complimenti per questo bellissimo articolo.. che in modo semplice ed impietoso fotografa la realtà..