Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, si è incontrato in Algeria con le con autorità locali, per discutere del rafforzamento della cooperazione in campo energetico a fronte del conflitto in Ucraina. Ormai non è più una scelta economica quanto strategica. Siamo costretti a dipendere, per una fonte primaria come il gas, da altri Paesi. Per il momento la situazione energetica nazionale è sotto controllo ma fare previsioni a lungo termine è del tutto impossibile.
Con lui in delegazione anche il Ceo di Eni Claudio Descalzi e il rappresentante del Ministero della transizione ecologica. Dai colloqui con le con autorità algerine dedicati al rafforzamento della cooperazione in campo energetico, sono emersi importanti impegni alla luce del conflitto in Ucraina. Dalla Farnesina informano che sul tavolo del governo vi è l’obiettivo di aumentare il flusso di gas dall’Algeria per compensare i flussi a rischio dalla Russia. Con l’avanzare della guerra tra Ucraina e Russia, infatti, la minaccia di un’interruzione delle fornitura da parte di Mosca diventa ogni giorno più concreta.
Il colosso pubblico algerino degli idrocarburi Sonatrach si è reso disponibile a fornire più gas all’Europa, in caso di calo delle esportazioni russe. Si pensa al gasdotto Transmed che collega l’Algeria all’Italia. Intanto l’ad Toufik Hakkaha in un’intervista, ha comunicato al quotidiano Libertè che il gruppo è “un fornitore serio e affidabile di gas per il mercato europeo ed è pronto a supportare i suoi stati a lungo termine in caso di situazioni complesse.”
Il sistema è continuamente monitorato mentre il Governo predispone “eccezionali misure preventive” volte a incentivare un riempimento anticipato degli stoccaggi. Nella strategia politica di Roma c’è la volontà di arrivare a settembre con un riempimento sopra il 90%, da aggiungere a tutta una serie di misure che garantiscano il mantenimento durante l’anno.
È utile sapere che l’Italia consuma oltre 71 miliardi di metri cubi di gas. Di questi quasi il 40 per cento arriva la dalla Russia. Il nostro secondo fornitore risulta l’Algeria (con una quota del 29 per cento al 2021), il cui come già citato il colosso energetico Sonatrach si è detto pronto ad aumentare l’export verso l’Europa in caso di necessità. Il resto proviene da Libia (4,5 per cento) e Nord Europa (3 per cento). Tramite prodotto interno riusciamo, invece, a soddisfare quasi il 5% anche se il Governo ha annunciato di voler portare la quota nazionale al 10%. Il resto lo fa il gas naturale liquefatto (circa il 13,1 per cento), uno degli elementi che ha trovato ampio spazio nel mercato europeo.