La campagna elettorale entra nella fase finale, tra marketing da mercato rionale, slogan patetici, comunicazione social da autolesionismo. Meno male che c’è Berizzi e la squadra di fascistologi di Repubblica. Hanno stracciato i colleghi della Busiarda (La Stampa) ed i rivali del Menzognero. Sono i veri numeri uno con cui confrontarsi. Però sarà dura inventarsi qualcosa, più di qualcosa, ogni giorno sino al 25 settembre. Per il 26, però, il titolo è già pronto: “Planando sopra boschi di braccia tese”.
Non ci saranno braccia tese, braccini a molla (i fascistologi di Repubblica sicuramente conoscono tutto a proposito della definizione), divise da centurioni, fez e stivali neri? Pazienza, non è che il quotidiano degli Elkann/De Benedetti debba proprio raccontare la verità. Visto che Berizzi ha un’intera squadra a disposizione potrà indagare sulle passioni musicali dei nuovi leader della destra trionfante. Pare che una futura senatrice sarda sia stata sorpresa, in gioventù, a cantare Battisti su una spiaggia durante un barbecue notturno. Grigliata + Battisti = fascista di tipo 1. Ineleggibile.
Però bisogna aiutare il povero Berizzi e la sua squadra. In 10 non sono riusciti neppure a dimostrare l’effettiva collocazione politica del grande Lucio. Smentendo le divertenti false ambiguità di quel genio che è Mogol. Di indizi ce ne sono tanti, di quelli veri, non soltanto quelli legati alle leggende metropolitane. E loro, in 10, non se ne sono accorti. E poi ci si chiede perché le copie di Repubblica siano in picchiata.
Comunque la squadra di Berizzi dovrà scatenarsi in queste ultime settimane. Magari recuperano le dichiarazioni a favore del Msi del batterista di uno dei gruppi più noti degli Anni 60. “La musica nera ha radici lontane”: altro titolo in omaggio. Potrebbero indagare su altri cantanti di quegli anni, uno scomparso e, di conseguenza, non in grado di smentire le berizzate. Non è chiaro come potrebbe reagire il direttore Molinari l’americano se scoprissero che qualcuno dei futuri destri di governo nel corso delle grigliate – a base di carne rossa, fascista e maschilista come sostiene la compagna Sandrine – ascoltava pure Buonanotte fiorellino. E l’infatuazione, mai venuta meno, di alcuni autori della destra musicale per De André, dove può portare un Berizzi in cerca di titoli? Una china pericolosissima, considerando lo squallore delle polemiche contro Meloni. Che, probabilmente, avrebbe solo da festeggiare se i fans di Berizzi abboccassero e precipitassero ulteriormente di livello.