Nei supermercati italiani le farine di insetti avranno una precisa collocazione. Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, nella conferenza stampa con i ministri delle Imprese, Adolfo Urso, e della Salute, Orazio Schillaci, indetta per annunciare il via libera a 4 decreti, ha puntualizzato di aver «segnalato la necessità di riportare in etichetta l’ingrediente anche se non presente al livello massimo previsto, al fine di potere evitare l’utilizzazione indiscriminata e favorire possibili frodi».
Per il ministro sono necessarie «informazioni chiare sulle confezioni e ogni aspetto della catena alimentare» dei prodotti che conterranno le farine di insetti autorizzate dall’Unione europea. I decreti firmati da tutti e tre i ministri sono stati notificati alla Commissione Ue e sono in attesa della risposta della stessa commissione prima che le nuove norme vengano applicate.
La farina di grilli è un alimento altamente proteico, può essere utilizzata per la panificazione. È ottenuta tramite tecniche di allevamento e produzione precise, non vengono usati insetti selvatici, ma solo insetti sotto controllo garantito. Gli italiani pur avendo attaccamento alle proprie tradizioni culinarie, da un indagine realizzata dall’Università degli Studi di Bergamo, si dichiarano pronti 1 su 3 ad acquistare alimenti che contengono insetti commestibili. Più che per un’attenzione al pianeta (l’allevamento della carne ha un impatto ambientale incisivo e gli insetti potrebbero rappresentare una valida alternativa) gli italiani proverebbero la farina di insetti per curiosità.
Dopo l’entrata in vigore della normativa Europea, che regola e legittima il consumo degli insetti, il settore è in forte crescita. È da specificare che nel caso delle farine di insetti, non è stato approvato l’impiego di tutte, ma solamente di quella specifica polvere di grillo. Si stima che in Europa, il valore di mercato del novel food si appresta a triplicare, passando da circa 80 milioni di dollari del 2018 ai 260 milioni nel 2023, aprendo importanti occasioni di guadagno per le aziende.
Il settore europeo degli insetti in futuro sarà composto nella maggior parte dei casi da piccole e medie imprese per lo più start up, ma anche grandi aziende mostreranno interesse per il business pur operando in settori diversi come quello del pet food. Il nuovo settore potrebbe riportare importanti novità sul lavoro: si prevede che il settore degli insetti raggiungerà entro il 2030 più di 30 mila addetti full time. Un’opportunità sicuramente da sfruttare per la filiera made in Italy, che metterebbe in cantiere competenze adeguate e, secondo la ricerca dell’Universita di Bergamo, anche dei consumatori propensi all’acquisto. È da specificare che l’azienda, Cricket One Co.Ltd, che per prima ha fatto richiesta all’UE, è la sola che dal 24 gennaio 2023 è autorizzata per un periodo di cinque anni a immettere sul mercato Ue la polvere di grillo, salvo il caso in cui un richiedente successivo ottenga un’autorizzazione per lo stesso alimento.