Per evitare di affrontare i veri problemi del Paese, in questa campagna elettorale si sono inventati due pericoli inesistenti
la resurrezione di un fascismo morto da oltre 70 anni e la riconquista della scena da parte della massoneria. Per questo – spiega Renato Lavarini, presidente del collegio circoscrizionale Piemonte-Valle d’Aosta del Grande Oriente d’Italia (Goi) – il primo marzo si celebrerà la giornata dell’orgoglio massonico con tutte le sedi aperte al pubblico in nome della trasparenza.
“Sarà una occasione – prosegue Lavarini – per far conoscere le nostre iniziative in ambito culturale perché il nostro scopo è quello di lavorare per il bene dell’umanita’, favorendo la crescita culturale ma intervenendo anche con il nostro welfare privato per ridurre i disagi delle città”.
In pratica questo significa offrire il pane quotidiano ai più poveri, creare e sostenere asili notturni per chi non ha una casa. “Mentre sul fronte culturale è sufficiente ricordare che l’Universita’ Popolare nasce in ambito massonico”.
Allora perché tutto questo timore per gli uomini con il grembiulino? Perché questa damnatio memoriae che cancella anche gli aspetti positivi, soprattutto gli aspetti positivi? “Ci sono stati nostri errori, senza dubbio. A partire dalle gravi responsabilità nella vicenda storica della Banca Romana. Ma adesso incide soprattutto la scarsa conoscenza di chi siamo e di cosa vogliamo oltre ad una evidente invidia per la qualità che riusciamo a mettere in campo”.
Tra errori propri e scarsa conoscenza altrui si colloca la grande confusione sulle organizzazioni massoniche
Lavarini precisa che in Italia ci sono almeno 250 “cose” che si definiscono massoniche. Le chiama “cose” perché ritiene che nulla abbiano a che fare con la vera massoneria che nasce con apposite patenti e seguendo una tradizione che ha più di 300 anni.
“Dobbiamo essere noi a denunciare queste associazioni farlocche, che a volte hanno a che fare con la delinquenza organizzata. Così come dobbiamo vigilare al nostro interno perché ci sono massoni che non si comportano come tali, correttamente”.
Quanto all’invidia, parte da lontano. D’altronde Cavour aveva utilizzato la massoneria
per creare la classe dirigente prima piemontese e poi quella del nuovo Stato italiano. È a Torino, nel 1859, che nasce la loggia Ausonia proprio a questo scopo. E ancora oggi la massoneria viene spesso considerata come un’aggregazione di mutuo soccorso ad alto livello, che sostiene i propri appartenenti. “È certamente vero, ma non c’è nulla di illegale o di negativo. Anche chi gioca a calcetto cerca di aiutarsi nella vita di tutti i giorni. Qualsiasi associazione o gruppo di amici si comporta così. Forse fa paura il legame stretto che unisce i massoni, cementato anche da rituali spirituali, ma non religiosi, che si rifanno alle antiche corporazioni di mestiere. Anche Rene’ Guenon sosteneva che la massoneria è il luogo dove si fa spiritualità”.
Chi avrà voglia di saperne di più potrà prenotare la visita alla casa massonica di Torino, in piazza Vittorio Veneto 19, scrivendo a eventiculturali@goipiemonte-aosta.it