Povera patria
Schiacciata dagli abusi del potere
Di gente infame, che non sa cos’è il pudore
Si credono potenti e gli va bene quello che fanno
E tutto gli appartiene
Tra i governanti
Quanti perfetti e inutili buffoni
Questo paese devastato dal dolore
Ma non vi danno un po’ di dispiacere
Quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
No cambierà, forse cambierà
Ma come scusare
Le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali
Me ne vergogno un poco e mi fa male
Vedere un uomo come un animale
Non cambierà, non cambierà
Sì che cambierà, vedrai che cambierà
Si può sperare
Che il mondo torni a quote più normali
Che possa contemplare il cielo e i fiori
Che non si parli più di dittature
Se avremo ancora un po’ da vivere
La primavera intanto tarda ad arrivare
A volte le coincidenze sono solo l’incontro di sensibilità. Ed allora una delle canzoni nella scaletta scelta per ricordare Battiato – questa sera a Baselga di Pinè (Trento) – si trasforma, quasi per incanto, nel simbolo di un degrado italiota che non ha più giustificazioni. Lo spettacolo ignobile offerto dai principali quotidiani e dalle testate televisive, tutti zerbinati di fronte all’offeso Draghi, spiega perfettamente le ragioni del crollo delle vendite dei giornali e della fuga dalla tv.
Il mondo dell’irrealtà che si va sempre più distaccando dal mondo reale di chi, grazie a Sua Mediocrità ed ai suoi complici, si ritrova con un’inflazione che divora i salari e le pensioni, con bollette insostenibili, con l’impossibilità di condurre una vita normale. Ma ai chierici di regime tutto ciò non interessa. Troppo impegnati a glorificare l’aspirante segretario della Nato, giusto premio per un maggiordomo che ha sacrificato gli italiani per sostenere la guerra di Biden e Zelensky.
Ma anche se lo show di Sua Mediocrità è terminato, la distanza siderale tra i due mondi rimane ed aumenta giorno dopo giorno. Gli oligarchi, ed i loro chierici, si rifiutano di accettare le logiche del mondo reale, i problemi del vivere quotidiano, le aspirazioni e le speranze di chi, quotidianamente, deve pensare alla sopravvivenza della propria famiglia.
Il gregge, però, non è in grado di reagire. Perennemente in soggezione grazie alle campagne mediatiche terroristiche. Prima il virus, poi l’emergenza ambientale, in mezzo la carestia per la guerra. Non ci sono problemi da risolvere, per i chierici di regime, solo disastri senza soluzione. Moriremo tutti di Covid, oppure di fame, magari di sete. E in questa emergenza continua qualcuno ha osato cacciare il Messia, il Salvatore, Sua Divinità Mario Draghi. L’essere supremo che ci avrebbe traghettato verso un futuro di stenti, per la maggior gloria delle multinazionali statunitensi.
Sì, Povera Patria..