Il premio Nobel è il principale riconoscimento assegnato annualmente a personalità viventi che hanno contribuito al progresso nei loro campi specialistici. Questo progresso si deve alle loro scoperte e invenzioni, e al loro impegno per la pace. Tra i campi – pace, fisica, chimica, letteratura, economia – è esclusa la matematica. Di conseguenza, nel 2001, per colmarne la lacuna, il governo norvegese decise di istituire questo premio intitolato al matematico Niels Henrik Abel.
Nel 2003 Jean Pierre Serre fu il primo vincitore del premio Abel con la seguente motivazione: “Per avere svolto un ruolo fondamentale nel dare una forma moderna a numerose branche della matematica, fra cui la topologia, la geometria algebrica e la teoria dei numeri”. Ripercorriamo la storia del premio Abel e del matematico a cui è intitolato.
Chi era Niels Abel
Niels Henrik Abel nacque a Finnøy, in Norvegia, nel 1802. Tutti i suoi ascendenti paterni avevano ricevuto un’istruzione. A tredici anni si iscrisse alla Scuola Cattedrale di Cristiania, molto impegnativa. Qui la sua intelligenza si manifestò precocemente. I metodi brutali del maestro della scuola, causarono la morte un bambino. Al posto del maestro arrivò un matematico non eccelso, ma con personalità, Bernt Michael Holmboe (1795-1850). Ciononostante per Abel contò molto e nel 1839 pubblicherà la prima edizione della raccolta di opere di quest’ultimo. Inoltre, grazie a lui, riuscirà ad assimilarne molte di grandi predecessori matematici tra cui Newton, Eulero, Lagrange e Gauss.
La carriera di Niels Abel
Da quel momento Abel si dedicò e si appassionò alla matematica. In più, rispetto ai suoi predecessori, fu uno dei primi a scoprire e colmare lacune nei ragionamenti matematici. La ricerca della soluzione dell’equazione polinomiale di quinto grado generale fu la sua prima impresa. Fu il primo a riuscire a risolvere il problema dimostrando che nessuna soluzione algebrica generale di tale equazione era possibile.

Dopo che i suoi colleghi spinsero l’Università di Cristiania a fare appello al governo norvegese per fargli intraprendere il suo viaggio scientifico in Europa a ventitre anni, il governo, alla fine, accordò fondi sufficienti. La prima tappa fu Berlino fove conobbe il matematico August Leopold Crelle che fondò la rivista “Journal für die reine und angewandte Mathematik”. Questa contiene, nei primi tre volumi, ventidue memorie di Abel. Fu anche grazie a queste ultime che la rivista si affermò come la migliore del periodo nel campo della matematica.
Le ultime esperienze di Abel
Dopo il soggiorno a Berlino, e una breve parentesi a Friburgo, si recò a Parigi dove ricevette una fredda accoglienza. Dopo quest’ultima deludente esperienza, partì verso il Sud della Francia chiedendo al matematico Cauchy, che aveva conosciuto nella capitale, di presentare all’Accademia delle Scienze di Parigi la sua opera principale. Quest’ultimo lo farà nel 1826 e l’Accademia lo incaricherà di esaminarla. In questa è presente il teorema di Abel.
Durante la sua permanenza a Parigi Abel si ammalò di tubercolosi. Ritornò a Cristiania sperando di ottenere una cattedra all’università, ma senza successo. Morì nel 1829 e, due giorni dopo la sua morte, arrivò una lettera in cui Crelle gli annunciava la nomina come professore di matematica all’Università di Berlino.
L’istituzione del Premio Abel
Secondo una leggenda, Alfred Nobel avrebbe escluso la matematica dal suo premio dopo aver scoperto un legame tra sua moglie e un matematico svedese. A dire il vero Nobel non si sposò mai e mai rese chiari i motivi veri di questa esclusione. Bisogna tenere presente che, in Svezia, alcuni matematici non hanno avuto vita facile. E’ il caso di René Descartes, obbligato dalla regina Cristina a ritmi di lavoro insostenibili, tanto da causargli il decesso in breve tempo.
Il matematico Sophus Lie fu il primo a sostenere l’istituzione del premio Abel. Nel 1902, anno del centenario della nascita di Abel, re Oscar II di Svezia se ne interessò.
Perchè è stato intitolato il premio ad Abel
Il progetto si interruppe nel 1905 a causa dello scoglimento dell’unione tra Svezia e Norvegia. Rimase abbozzato fino a quando il governo norvegese annunciò l’istituzione del premio nel 2001. Questo fu l’anno del bicentenario della nascita del matematico. Inoltre, l’obiettivo del premio è principalmente promuovere la matematica, specialmente per le nuove generazioni. E il matematico G.H. Hardy, nel suo saggio”L’apologia di un matematico” afferma: “nessun matematico può permettersi di dimenticare che la matematica, più di qualsiasi altra arte o di qualsiasi altra scienza, è un’attività per giovani”. Abel diede alla matematica i suoi contributi più grandi a diciannove anni.
I vincitori del premio Abel nel 2021
Il premio è amministrato dall’ Accademia norvegese di Scienza e Lettere. Ancora oggi, viene assegnato dopo una selezione, da parte di una commissione, al matematico straniero più meritevole. Al momento nessun matematico italiano l’ha vinto.
Quest’anno, vent’anni dopo l’annuncio dell’istituzione, due sono i matematici ad averlo vinto: l’ungherese László Lovász e l’israeliano Avi Wigderson con la seguenti motivazione: “Per i loro contributi fondamentali all’informatica teorica e alla matematica discreta, e il loro ruolo cruciale nel portare queste discipline al centro della matematica moderna”.