Un’Associazione di categoria che lavora al fine di garantire le tutele e i diritti degli Agenti di commercio, sa bene che esistono numerose aziende che, si può dire, agiscono spesso in barba alle fondamentali regole connesse alla stessa professione di Agente e Rappresentante. Quelle che, per fare un esempio, pur di non corrispondere il contributo Enasarco – tutt’altro che corposo, a dir la verità – e le indennità di fine rapporto, affidano l’incarico per la vendita dei loro prodotti e/o servizi ricorrendo al contratto di Procacciatori d’Affari.
Ma è bene ricordare che il Procacciatore d’affari non gode degli stessi diritti di un Agente: nessun preavviso, nessuna indennità, un lavoro completamente diverso che si basa su presupposti differenti.
La differenza è nella stabilità del rapporto. Il procacciatore lavora saltuariamente senza vincolo di stabilità; mette occasionalmente in contatto un acquirente con una mandante; non deve informare la mandante sulla situazione riguardante quel determinato mercato; non deve occuparsi degli incassi; non vige l’obbligo di esclusiva.
Negli ultimi anni è emerso che molte aziende affidano, a persone non preparate, un incarico che in realtà nasconde un vero e proprio rapporto di agenzia, se non addirittura di dipendente, solo per poter “licenziare” a proprio piacimento e, in aggiunta, senza pensare di dover corrispondere alcuna indennità.
Per il lavoratore è importante conservare le copie di tutti gli ordini, degli incassi, le mail, gli estratti conto, etc., cosicché alla fine del rapporto professionale, il procacciatore possa far valere i propri sacrosanti diritti, ad esempio anche tramite l’eventuale denuncia alla Fondazione Enasarco.
Da ricordare, infine, che l’azienda mandante è obbligata a trattenere all’Agente i versamenti Enasarco esclusivamente al momento del pagamento delle provvigioni e, se ciò non dovesse accadere, gli ispettori dell’Enasarco potranno inviare una multa per gli omessi versamenti: di conseguenza, questi ultimi non potranno essere più addebitati all’Agente e la mandante dovrà farsi carico anche della quota a carico dell’Agente stesso.
Ma in questa sede non interessa solo il mero discorso legato al versamento contributivo: difatti, tramite i documenti conservati, sarà possibile valutare con maggiore sicurezza e accuratezza l’eventuale esistenza dei presupposti di un vero e proprio rapporto di agenzia e, di conseguenza, sarà possibile chiedere alla stessa mandante il pagamento delle indennità dovute agli agenti, vale a dire: indennità suppletiva di clientela, FIRR, indennità meritocratica, indennità cessazione rapporto.
5 commenti
Basterebbe per Legge stabilire che ove ci fosse un numero di ” affari” conclusi nell’anno solare superiori ad un certo numero automaticamente il rapporto diventerebbe continuativo ed assogettabile alle normative ENASARCO.
E come al solito un bravo ai nostri professoroni, che predicano pensando che tutti gli agenti guadagnino le centinaia di migliaia di euro e che non esista altro.
Invece di preoccuparsi che per ricevere la pensione ENASARCO si devono raggiungere i 67 anni di età, mentre pochi anni fa bastavano solo 60 anni.
Dico 60 anni, un salto di ben sette anni e nel frattempo un bel incidente stradale e te ne vai al creatore e il grande ENASARCO GODE. ( Verso dal 1984).
Oppure si potrebbero occupare dei contributi INPS, che tra l’altro devo ringraziare e poi dico perchè, che ormai hanno raggiunto la quota fissa di 4000,00 euro l’anno e che devi pagare indipendentemente da quel che guadagni.
Infatti negli ultimi tre anni , avevo un reddito di 3800,00 euro annui, che non bastavano neanche per pagare i contributi INPS e quindi ho dovuto cessare l’ attività e chiedere la pensione anticipata che l’inps mi ha concesso fortunatamente.
Naturalmente sono solo 1000,00 euro per mese e mi devo arrangiare diversamente, vi dico anche che, consultando il sito ENASARCO da una certa età in poi si può richiedere la pensione anticipata, ma, questi galantuomini ti chiedono il 5% in meno per ogni anno che anticipi, per sempre, altro che ente di assistenza.ù
Si occupano dei procacciatori…..
Ha ragione al 100% caro collega. Ma vogliamo anche evidenziare che per legge dello stato Italiano ci tolgono una percentuale fissa sia l’INPS che ENASARCO come voce di “solidarietà” e che tale voce, oltre a non concorrere al monte dei soldi versati, non ci viene neanche detto a chi vanno i nostri soldi.
Di fatto è un’estorsione!
E che dire di chi vetsa e non raggiunge i 20 anni di versamenti…. tutti intascato da Enasarco gratis… altro che assistenza agli agenti
Condivido in pieno quello che scrive Enzo. E poi perché se verso per meno di 20 anni Enadarco sì tiene tutto senza corrispondermi nulla??