“affronta la realtà
tu sei cresciuta qua
c’e sempre chi una mano poi ti da
la gente di provincia
pareva fuori tempo
ma questo mondo ti è rimasto dentro”
Un vecchio brano di Drupi, “Provincia”. Non un’ode ad un mondo lontano dai riflettori mediatici ma, almeno, una sacrosanta rivalutazione di una realtà decisamente più sana rispetto al malessere delle grandi città.
È dalla provincia che si può ripartire. Non come sogno irrealizzabile bensì come necessità inevitabile, considerando il degrado mentale oltre che morale dei grandi agglomerati urbani. Perché in provincia puoi portare ciò che manca; dalle metropoli non riesci più a togliere ciò che c’è in eccesso, dall’inquinamento alla disperazione, dalla violenza all’annichilimento provocato dall’idiozia del politicamente corretto.
Ovviamente non tutte le province sono uguali. Non tutte hanno le stesse condizioni di partenza, le medesime possibilità di intervento. Non è solo una questione di denaro. Le idee contano molto di più, soprattutto in tempi di Pnrr. C’è chi ha progetti intelligenti ed utili, c’è chi spera solo in distribuzioni clientelari dei soldi. E, ovviamente, non c’è solo il Pnrr. Ma il ruolo fondamentale dell’intelligenza non cambia.
Lo si è visto in Trentino. Anzi, in Valsugana e nei territori collegati. Pierino Caresia, presidente della Comunità Alta Valsugana e Bersntol, riceve la proposta di organizzare nei Comuni del territorio una serie di convegni sulla politica internazionale. Proprio nella logica di non lasciare la provincia passiva di fronte ai grandi sconvolgimenti mondiali. Il progetto – del Nodo di Gordio e di Vox Populi – gli piace ed i Comuni aderiscono in massa. Con la possibilità di seguire gli incontri in presenza oppure in streaming. Ed è subito successo.
La guerra in Ucraina; la ricaduta delle sanzioni sulle famiglie italiane; il futuro del Mediterraneo. Un tema diverso per ogni Comune. A Palù, nella Valle dei Mocheni, si discute di turismo perché l’ottimo sindaco Franco Moar è riuscito ad ottenere per il suo territorio i 20 milioni del bando sui borghi. Tanti, benedetti e subito, tutti da godere in casa, di nascosto? Macché. Perché proprio Moar dimostra cosa significhi la provincia oggi: apertura e collaborazione. Così, grazie ai rapporti del Nodo di Gordio, conosce Mariano Allocco, assessore di Elva, piccolo Comune delle Alpi Occitane/Piemontesi che ha vinto lo stesso bando in Piemonte. Nasce la collaborazione, si incontreranno. Più forti entrambi proprio perché non soli.
Ma l’iniziativa genera interessi sempre più vasti. Ed i relatori vengono inviati nelle scuole del territorio. Perché la conoscenza è più contagiosa dei virus. E la voglia di conoscere davvero la realtà, al di là delle informazioni di regime, cresce sempre di più.
L’unico problema è che non tutte le province hanno un Pierino Caresia; non tutti i Comuni hanno sindaci che si contendono il privilegio di ospitare un convegno di geopolitica. E non è un problema di soldi, ma di intelligenza. Perché di soldi, in giro per l’Italia, se ne sprecano a vagonate. Ma l’intelligenza è un dono che pare essere stato distribuito con parsimonia a molti politici.