Orazio fascista, sei il primo della lista. Oppure il primo della lista è Giacomo Puccini? Un bel dilemma per Open, il giornale online fondato da Enrico Mentana e diretto da Franco Bechis. E che gode del sostegno di Cariplo. Il quotidiano ha lanciato i suoi strali antifa contro Beatrice Venezi, direttore d’orchestra (lei preferisce questa definizione) rea di aver fatto eseguire il pucciniano Inno a Roma nel corso del concerto di apertura delle celebrazione pucciniane a Lucca.
È mai possibile che, per onorare il compositore, si esegua addirittura un suo brano? Non si poteva scegliere un pezzo afroamericano in nome dell’inclusione? E poi, spiega Open, l’Inno a Roma è palesemente fascista. E pure missino. Oddio che tragedia! Lo avrà scritto il Duce in persona.. O forse no.
Perché il testo, musicato da Puccini, è stato scritto nel 1919 da Fausto Salvatori che l’ha ripreso da quello latino di Orazio. Un particolare sfuggito ad Open. O forse sono convinti che anche il poeta di Venosa fosse non solo avanti Cristo ma pure ante Marcia. Un paleofascista inconsapevole. Come Puccini, evidentemente. A differenza di Venezi che, invece, è perfettamente consapevole e, dunque, merita di essere messa al bando da Nizza dove irrilevanti organizzazioni antifa protestano in anticipo contro un suo concerto futuro.
Chissà se ad Open ed ai nizzardi fuori tempo è sfuggita l’interpretazione dell’Inno a Roma da parte di Boccelli. Anche lui da mettere al bando. Però bisogna essere coerenti. Non si possono colpire solo gli interpreti ed i direttori d’orchestra. Bisogna andare alle radici. Bisogna vietare Puccini. Cancellarlo dalla storia della musica, abbattere le sue statue, coprire i suoi ritratti. Piaceva ai missini: dunque è colpevole anche se è morto prima di sapere cosa fosse il Movimento Sociale.
E a scuola, ovviamente, bisogna escludere Orazio dai testi di letteratura latina.
Anche perché, in fondo, il sole che sorge oggi libero e giocondo se dà un’occhiata alla Roma attuale chiede disgustato agli Dei di organizzargli un’eclissi perenne.