“C’è qualcosa di nuovo oggi nel Sole…” mi viene in mente Pascoli. Come pochi, forse nessuno, capace di sentire i passaggi delle stagioni. I mutamenti della natura e della vita. E di farne poesia…
Mi viene in mente, perché oggi c’è il Sole. Un bel Sole già profumato di improvvisa Primavera. E mi ha colto di sorpresa. Perché all’alba faceva ancora freddo.
Non è un sole che scaldi ancora molto, certo. Ma non è più la luce fredda delle, rare, belle giornate di gennaio. In ombra senti ancora un qualche morso del gelo. Ma se ti esponi ai raggi nelle ore centrali della giornata… cominci ad avvertire una sensazione di tepore…

Insomma, c’è qualcosa di nuovo oggi nel Sole… E infatti nel giardinetto che circonda il bar dove sto andando a prendere il caffè, incrocio un nugolo di bimbetti in maschera. Festanti e allegri, lanciano stelle filanti e spargono nuvole di coriandoli. Sono allegri. E mi trasmettono allegria anche se molti di loro, oltre alla maschera carnevalesca, portano l’altra. L’orrido e grottesco bavaglio pseudo-sanitario. E molti non devono avere neppure sei anni…pertanto esentati anche dal delirio dei DPCM. Ma non, evidentemente, da quello di genitori paranoici, di madri bimbe di Conte, di padri che, probabilmente, non baciano e accarezzano la testa dei figli da un anno… Psicologi e analisti hanno il futuro assicurato…
Però i bimbi sono felici, oggi . Per loro è Carnevale…

Al bar, vi sono gruppi di giovani seduti ai tavoli. Dopo oltre un mese. Zona gialla. Generosa concessione del tirannello e dei suoi accoliti. Sotto sfratto, si spera…
Quasi nessuno porta la mascherina. O, per lo meno, i più la tengono legata sotto il collo. O al braccio. Fanno eccezione due donne, ad un tavolino isolato. Non giovani e non vecchie. Tutte griffate. Anche le mascherine.
I giovani ridono, scherzano, tracannano aperitivi. Una coppietta si bacia appassionatamente, alla faccia dei distanziamenti… Le due donne si guardano intorno terrorizzate. Sorbiscono in fretta il caffè, sollevando appena la mascherina. E fuggono veloci. Questo, per loro, è l’inferno. Ha ragione Augusto, il direttore. Le pupe di Conte stanno cominciando a piangere oggi.
Rinuncio al caffè. E bevo anch’io una birra. È il clima, ma non solo. Qualcosa sta cambiando. L’atmosfera. La narrazione dei giorni. L’espressione delle persone è… diversa.
Anche al telegiornale – uno qualsiasi, tanto sono tutti uguali, veline fotocopiate… – le notizie sul Covid, il tetro elenco dei decessi, le fosche profezie di prefiche veterinarie e jettatori travestiti da medici non occupano più il posto d’onore. Vengono dopo la crisi di governo, le birichinate di Renzi, l’espressione attonita dell’odontotecnico che sembra chiedersi “Che ci faccio qui?… Dopo il sorriso seducente di Maria Elena la bella, gli aleatori congiuntivi del Ministro degli Esteri. Dopo le notizie delle manifestazioni in Russia. Persino dopo il golpe militare in Myanmar… che forse un italiano su centomila saprebbe trovare sulla carta geografica. Sino a ieri, Burioni veniva prima di Trump e Biden. Le dichiarazioni di Galli mettevano in ombra il conflitto in Siria… ora…

La narrazione sta cambiando.
A casa, accendo la televisione. Gesto sempre più raro, da mesi, se non per vedere i cartoni animati con mio figlio…
Sta parlando il Muto del Colle. Un discorso lungo. Lunghissimo. Che palesemente gli costa fatica. E che non gli piace dover fare. Avrebbe certo preferito perdurare nel silenzio…
Decisamente c’è qualcosa di nuovo oggi nel Sole…
Staremo a vedere…