Ha scritto Jack Kerouac:
Sembra che io abbia una costituzione che non regge l’alcol e ancor di meno l’idiozia e l’incoerenza.
Io l’alcol lo tengo bene, ma ammetto di essere costituzionalmente intollerante alle altre due tendenze diffuse; se poi ci aggiungi la mancanza di stile ecco che, come dicono i giovani, mi scatta l’embolo, con la conseguente incazzatura.
Se visionate post, stampa e filmati dei rappresentanti di questo governo – rigorosamente in minuscolo – potete osservare come molti di loro risultino totalmente inadeguati alla loro funzione istituzionale, per abbigliamento, per postura e per esternazioni.
C’è chi si aggira sorridente tra i disastri con l’aria di dire ‘eccomi!’, in un’atmosfera che la “sociologia delle emozioni” farebbe rientrare nel voyeurismo morboso dell’orrore.
C’è chi riempie i social di selfie – per usare la terminologia degli analfabeti italici – con il sofferente, il diseredato o altro soggetto patetico, oppure in alternativa, in studi con biblioteche mai usate, corridoi sfarzosi di palazzi pubblici o poltrone di fasto parlamentare.
Questo poi, lo stile, può risultare alla fin fine il meno pressante dei problemi, se andiamo ad approfondire le altre due componenti espresse da Kerouac. E qui la questione si fa grave.
Grave perché in gioco non è solo il buon gusto, ma la stessa affidabilità politica dell’esibizionista di Stato, anzi, non solo la sua personale serietà, ma l’affidabilità del gruppo di cui è a capo e che, comunque, è stata la battaglia elettorale del quale è stato il portavoce.
Due esempi per tutti.
Dopo 3422 giorni di carcere, Asia Bibi, la ormai famosa cristiana del Pakistan condannata a morte per blasfemia è stata assolta, con lo scatenamento dei musulmani che pretendono la sua impiccagione ad ogni costo.
Con coraggio i giudici della corte di Nankana e il collegio di difesa sono arrivati a questo risultato, ma lei rimane in carcere, l’avvocato è in fuga, ed altri hanno già perso la vita per questa vicenda.
Silenzio totale da parte del governo italiano o, quanto meno, da quella parte politica che si è sempre espressa, anche se malamente, per la libertà da ogni oppressione religiosa, che nei comizi e in televisione si presentava con crocefisso,
Vangelo e rosario, che faceva la voce grossa contro gli integralisti locali – i moderati aspetto ancora di vederli prendere posizione in proposito – e le loro pretese, che minacciava controlli sulle ‘moschee fai da te’ e sull’affidabilità degli imam.
Tutti muti. Invece di prendere posizione ufficiale di sostegno e di accoglienza per questa ed altre persone perseguitate, c’è chi fa l’occhiolino a leader equivoci e non comprende la guerra economica in corso contro di noi.
Secondo esempio. Il presidente Mattarella va a Redipuglia per il Centenario della Vittoria e sovvertendo ogni logica storica parla di nazionalismi che hanno provocato la guerra e della indispensabile Unione Europea per una velleitaria pace universale e benessere diffuso. Quel presidente che ha sempre flirtato con i nemici dell’Italia e che ha fatto il possibile per mettere i bastoni fra le ruote al governo nascente e a quello in carica.
Bene. C’è chi con estrema soddisfazione, in qualità di rappresentante di una certa parte politica che addirittura ventilava un retorico impeachment, posta su Facebook la sua emozione nello stringere la mano a tale presidente.
Capisco Kerouac, e Kerouac capirebbe me. Queste confusioni di idee e di comportamenti, queste contraddizioni tra il proclamato e il mantenuto, questi controsensi di significati che stanno tra l’idiozia e l’incoerenza sono segnali di disfunzione che verranno pagati molto cari.
Quindi meglio il fiasco e una buona lettura, come l’Ecce Homo di Nietzsche:
Io sono questo e questo. E soprattutto non scambiatemi per altro!