Il prossimo giugno saranno trascorsi quarant’anni dall’uscita de “I predatori dell’arca perduta” di Steven Spielberg.
Terminati gli anni Settanta, periodo durante il quale le produzioni di tutto il mondo si erano orientate verso i film d’autore, il “primo Indiana Jones” fu una boccata di aria fresca. Un fumettone tutto azione e avventura, girato per altro con maestria dal duo Spielberg/Lucas, che, privo di valenze introspettive e pseudo-culturali, mirava semplicemente al divertimento di un pubblico un po‘ stanco dei troppi film “impegnati” che avevano caratterizzato il decennio precedente.
Il successo di pubblico e di critica fu immediato. Solo negli USA l’incasso fu di quaranta volte il costo di produzione, facendo sì che il film fosse il più visto della stagione. L’anno successivo fu candidato a ben nove oscar, tra cui miglior film e migliore regia, ma ne vinse, si fa per dire, soltanto cinque per aspetti minori quali migliore scenografia e migliori effetti speciali.
Non staremo certo qui a raccontarne la trama che tutti conosceranno e che si può facilmente reperire in rete.
Va detto però che, negli anni, la “Saga di Indiana Jones” si arricchì di tre sequel, l’ultimo dei quali “Indiana Jones e il tempio di cristallo” del 2008 sembrava una forzatura, con il protagonista Harrison Ford imbolsito dai suoi – allora – sessantasei anni. Ma non basta, perché proprio in questi giorni si sta girando il quinto capitolo della Saga la cui uscita è prevista per il prossimo anno.
Di più: nel 1992 la ABC produsse una serie televisiva dal titolo Le avventure del giovane Indiana Jones, da cui vennero tratti quattro film per la TV usciti tra il ’94 e il ’96, e addirittura un videogioco.
Insomma si tratta di un filone che ha avuto grande successo, anche se l’impatto che ebbe quel primo film di quarant’anni fa non ebbe più eguali.
Per ricordare l’avvenimento, dal primo maggio al sette dello stesso mese, SKY dedicherà un intero canale a Indiana Jones e alle sue avventure. Segno che l’archeologo-avventuriero più famoso dello schermo ha ancora una folta schiera di seguaci ed estimatori.