#quellavoltacheDraghi è l’hashtag più usato su Twitter. Gli utenti della piattaforma si stanno scatenando a scrivere tweet su tweet utilizzando quel tag. E se il mondo dei social può a volte sembrare fuori controllo – come vi avevamo raccontato in questo articolo su #ItalyDidIt -, scavando bene ci si accorge sempre che ci sono delle ragioni dietro al comportamento delle persone. Andiamo quindi a vedere perché l’hashtag con Mario Draghi, incaricato di formare un nuovo governo, è diventato trend topic.
Cosa vuol dire #quellavoltacheDraghi
Incominciamo col dire che l’hashtag non ha un significato in particolare. Come spesso accade, la viralità sui social non risponde a leggi esatte, ma succede e basta.

I tweet con l’hashtag #quellavoltacheDraghi sono delle frasi ad effetto – anche per il limite di carattere fissato dalla piattaforma -, nelle quali si attribuiscono a Draghi delle vicende o delle azioni che in realtà non lo riguardano. Con un effetto, bisogna dirlo, davvero ilare.
I migliori tweet con #quellavoltacheDraghi
Tra i migliori tweet con #quellavoltacheDraghi c’è quello di Emanuele Bertola, che riporta un uso interessante fatto da Draghi per invecchiare più rapidamente. Utile per chi vuole comprare una birra ma ha solo 17 anni.
@lory invece fa dell’ironia sulla persuasività di Draghi, capace di farsi rispondere da chi non rispondeva neanche a un santo.
Qui invece si evidenziano le capacità matematiche del probabile prossimo presidente del Consiglio, che riesce a convincere una calcolatrice di essere nel torto.
Le strane tendenze sui social
Come detto all’inizio dell’articolo, i social sembrano rispondere a leggi incontrollate. Per questa ragione non dovete preoccuparvi nel caso in cui certe dinamiche vi risultino incomprensibili. Tuttavia, al giorno d’oggi, è conditio sine qua non per stare al passo con i tempi. Pertanto noi di Electo Magazine facciamo di tutto per seguire i trend e raccontarveli.
Per capire di più sulle recenti vicende sui social, vi invitiamo a leggere anche questo articolo, riguardo alle probabili violazioni della privacy messe in atto da Tik Tok, Twitter e Facebook.