Se in Italia l’opposizione non fosse oppofinzione si sarebbe insospettita di fronte alla richiesta del senatore piddino Nannicini di commissariare l’Enasarco, l’ente di previdenza degli agenti di commercio. Con un patrimonio di 8 miliardi di euro che fanno gola a politici, speculatori, finanzieri d’assalto, immobiliaristi. Ed al Vaticano che non manca mai al tavolo in cui si discute di quello che, in un tempo lontano, era lo sterco del demonio.
L’oppofinzione, invece, ha fatto finta di nulla. Eppure Nannicini, già molto vicino a Matteo Renzi ma rimasto nel Pd, non ha mostrato lo stesso interesse e lo stesso entusiasmo di fronte alle ripetute richieste di Enasarco di avere un parere definitivo del governo sui risultati elettorali che, a sorpresa, hanno spedito all’opposizione interna all’Ente quell’Alfonsino Mei fratello di un altro esponente del Pd di area ex renziana. Coincidenze, certo. Come è una coincidenza che l’avvocato Guido Alpa, presso cui lavorava Giuseppe Conte, sia il legale di Mei, di Mincione e di Mainetti. E chi sono questi altri due?
Il primo è il finanziere coinvolto nella storiaccia dell’immobile di Londra del Vaticano, e per questo in attesa di processo nello staterello governato dal Papa Re Bergoglio. Il “caso Becciu”, tanto per chiarire. Quanto a Mainetti, è alle prese con un contenzioso proprio con Enasarco. Perché Mainetti, tramite la propria Sgr Sorgente, gestiva investimenti immobiliari dell’ente previdenziale per circa 500 milioni. Secondo Enasarco li ha gestiti malissimo, provocando una perdita di circa 200 milioni. E non è solo Enasarco ad essere convinto del bidone, poiché è intervenuta anche Banca d’Italia che ha commissariato Sorgente ed ha estromesso Mainetti dalla gestione.
Una potenza di fuoco impressionante, con grandi disponibilità economiche e finanziarie e pure con la proprietà di alcune testate. Eppure la coalizione che sosteneva Mei ha ottenuto 3mila voti in meno su circa 30mila votanti. Ma non si è data per vinta. Non può rinunciare alla gestione di 8 miliardi, non può lasciare che emergano i pasticci precedenti, quando l’ente aveva affidato i soldi degli agenti di commercio proprio a Mincione e Mainetti. Perché poi, da cosa nasce cosa. Magari qualcuno si incuriosisce sul 5×1000 a cui ha diritto la Fondazione Sorgente grazie alla decisione del ministero dei beni culturali. O sui fondi graziosamente ottenuti per lo scorso anno dal quotidiano di casa Mainetti grazie alla presidenza del consiglio dei ministri.
Per questo è fondamentale che i vincitori a sorpresa delle elezioni in Enasarco vengano esautorati. Per questo sarebbe importante che l’oppofinzione provasse ad essere opposizione e si occupasse di “quer pasticciaccio brutto de via Usodimare” (sede di Enasarco). Tra l’altro anche i maggiordomi di Bonomi farebbero bella figura poiché Confindustria, in questa vicenda, sta dalla parte di chi ha vinto e non può governare.
2 commenti
Abbiamo alGoverno il partito PD dove i corrotti non vengono mai processati e puniti. Adesso interferiscono anche nella gestione dell’ENASARCO è una grave ingerenza perchè sarebbe bene che non continuino fare altri danni e cattive gestioni.
Abbiamo al Governo il partito PD dove i corrotti non vengono mai processati e puniti. Adesso interferiscono anche nella gestione dell’ENASARCO . E’ una grave ingerenz, perchè sarebbe bene che non continuino fare altri danni e cattive gestioni.