Non è sufficiente l’alibi delle fatiche di coppa a giustificare il doppio passo falso rimediato da Juventus e Inter nel sabato di campionato. E non basta neppure recriminare su gestioni arbitrali inadeguate.
Vero è che la Juve, contro un Lecce quadrato in difesa, non è riuscita a concretizzare l’evidente superiorità tecnico tattica nei confronti della neopromossa squadra di Liverani. È finita 1-1 grazie a un rigore per parte assegnati da Valeri per falli che un tempo sarebbero stati considerati veniali. Ma senza di essi sarebbe potuta finire tranquillamente zero a zero, a meno che Bernardeschi non avesse fallito due occasioni clamorose, una finita sul palo e la seconda, a porta vuota e da due passi, che avrebbe trasformato anche il centravanti dei pulcini.
Diverso il caso dell’Inter che non ha saputo approfittare della ghiotta occasione di riportarsi in vetta alla classifica. Contro il Parma ha subìto il recupero, dell’ex Karamoh e di Gervinho dopo essere andata in vantaggio in modo fortunoso con Candreva. Il pareggio di Lukaku, poi, è stato viziato da un fuorigioco dello stesso Candreva che gli aveva servito l’assist. Quattro minuti di sospensione non sono stati sufficienti all’arbitro Chiffi per chiarire la situazione. Così il gol, inizialmente annullato, è stato convalidato con l’apporto della VAR permettendo ai nerazzurri di acciuffare almeno un pareggio e di non perdere contatto con la capolista.
Ne approfitta l’Atalanta per portarsi al terzo posto, a soli tre punti dalla vetta, asfaltando per 7-1 l’Udinese che pure era la squadra che aveva preso meno gol nelle prime otto giornate. I bergamaschi si confermano miglior attacco del campionato con ben 28 reti realizzate in nove giornate. E dire che i friulani si erano portati in vantaggio per primi, ma rimasti in dieci per l’espulsione di Opoku hanno consentito l’incredibile rimonta ai padroni di casa.
Rimonta che non è riuscita al Toro che pareggia in casa contro un Cagliari tutt’altro che irresistibile. Gli isolani erano andati in vantaggio per primi, ma i granata facevano molta fatica a costruire azioni pericolose. Solo l’ingresso di Zaza ha consentito alla squadra di Mazzarri di evitare almeno la quinta sconfitta, ma ha impedito al Cagliari di portarsi al quarto posto.
Pareggia anche il Napoli a Ferrara contro la SPAL, mancando l’occasione di recuperare punti sulla testa della classifica. Gli azzurri si allontanano anche dall’Atalanta che affronteranno nel prossimo turno.
Nella partita clou della giornata la Roma batte in casa il Milan. In vantaggio con Dzeko i giallorossi vengono raggiunti all’inizio del secondo tempo da Theo Hernandez, ma poco dopo Zaniolo firma il 2-1 definitivo. Vittoria meritata per la squadra di Fonseca capace di sfruttare gli errori dei rossoneri che ancora non sono riusciti a regalare una vittoria al loro nuovo allenatore Stefano Pioli.
Nell’ultima gara di giornata la Lazio supera la Fiorentina al Franchi di Firenze. Partita molto equilibrata: va in vantaggio la Lazio con Correa e poco dopo pareggia Chiesa. Ma a pochi minuti dalla fine segna Immobile e nel recupero Caicedo sbaglia un rigore. Finisce 2-1 con la Lazio che aggancia il Cagliari al sesto posto. Per i viola finisce l’imbattibilità che durava da sei turni.
Nelle altre partite: il Verona perde in casa contro il Sassuolo, malgrado avesse giocato meglio e colpito anche due pali. Il Genoa abbandona la zona critica della classifica battendo per 3-1 il Brescia. Mercoledì dovrà vedersela con la Juve allo Stadium mentre le Rondinelle, il giorno precedente, ospiteranno l’Inter.
Perde invece, e ancora, la Sampdoria, per 1-2, sul campo del Bologna. E resta ultima in classifica.