Una manifestazione politica il giorno prima dei ballottaggi a Roma, Torino, Trieste. In pieno silenzio elettorale. Sì, ma è “antifascista”, dunque si può fare. Il fascismo non c’è più, non c’è più da quasi 80 anni, ma sul pericolo di qualcosa che non esiste si continua ad inventare una emergenza che consente di fare ciò che si vuole. E non basta la malafede, ma occorre anche la più totale imbecillità, per scambiare Fiore e Castellino per le reincarnazioni di Mussolini e D’Annunzio.
Bisogna essere in totale malafede, o profondamente ignoranti, per credere che gli scontri di Roma abbiano qualcosa di seppur lontanamente in comune con le iniziative degli squadristi prima dell’ottobre del ‘22 (1922, un secolo è trascorso). Bisogna essere profondamente stupidi per esaltarsi di fronte ad una manifestazione che non prelude ad alcuna insurrezione. Non c’è nessuna rivoluzione dietro l’angolo. Ci sono, piuttosto, i soliti mezzucci dei questurini che utilizzano infiltrati che prima aizzano la folla e poi massacrano di botte un manifestante quando è a terra ormai indifeso. Ovviamente i tg di regime evitano di occuparsene.
Però inventarsi il pericolo fascista è estremamente utile. I media di servizio avevano appena finito di ridicolizzare chi, a quasi 100 anni dalla marcia su Roma, salutava ancora romanamente – sostenendo che, a sinistra, nessuno sarebbe stato così patetico da rispolverare il saluto a pugno chiuso – e subito Landini e compagni si sono fatti immortalare come se fossero davanti al Palazzo d’Inverno degli zar.
Fiore e Castellino come armi di distrazione di massa. In fondo lo ammette persino il ministro Orlando. Il pericolo, sostiene, non arriva dalla contrarietà al vaccino, ma dal malcontento per la disoccupazione, per gli aumenti delle bollette, per la crescita dell’inflazione che erode il potere d’acquisto delle famiglie. I tg di regime ripetono, senza sosta, che la ripresa è in atto ed è persino più rapida delle più rosee previsioni. Milioni di italiani, compresi i vaccinati, sono alle prese con una realtà che è molto diversa. Nell’indifferenza dei sindacati. E si arrabbiano.
Ma, grazie all’antifascismo, d’ora in poi le proteste potranno essere vietate, impedite. Represse. Non per paura della sacrosanta rabbia popolare, come fanno i cattivi regimi dell’Est, i cinesi, i sudamericani. No, qui si impediranno le proteste per evitare che i nostalgici di Napoleone si uniscano a chi rimpiange Leonida e Tutankhamon. È ora di dire basta al tentativo di rivalutare i Sumeri!
Ed è disgustoso questo tentativo di nascondere la realtà utilizzando fantasmi di un passato sempre più lontano. Fiore e Castellino consentono a Landini e compagni di non indignarsi di fronte alle indecenti dichiarazioni di Confindustria che ribadisce come grazie al Green Pass venga garantita la sicurezza sui posti di lavoro, dimenticando la strage continua sugli stessi posti di lavoro dovuta ai risparmi degli imprenditori. Ma cosa saranno mai un migliaio di lavoratori morti di fronte al rischio di un saluto romano? Carlo Soricelli, che gestisce l’osservatorio dei morti sul lavoro, ricorda che quest’anno le vittime sono aumentate del 22% rispetto allo stesso periodo del 2020. E senza contare i morti in itinere. Ma la manifestazione di sabato prossimo non sarà per tutelare i lavoratori, sarà per chiedere lo scioglimento di Forza Nuova. Ma poi occorrerà chiedere altri scioglimenti per nascondere altre vittime degli accordi tra Confindustria e sindacati.