Gente che va, gente che viene. No, non è il Grand Hotel ma la casa di ringhiera milanese raccontata dal fiorentino Francesco Recami nella sua fortunata serie di gialli divertenti.
Con il morto, o più morti, ma sempre descritti con ironia, con il sorriso sulle labbra.
Questa volta, però, il romanzo cambia completamente registro. “Il diario segreto del cuore” (Sellerio editore, 14 euro per 210 pagine) continua a strappare risate, per lo più amare, ma non è un giallo.
La casa di ringhiera si è svuotata, tra finte morti e viaggi misteriosi. Resta solo una famiglia disastrata, con un padre ex alcolista cacciato di casa e una madre disoccupata che deve far crescere due figli alle prese con problemi adolescenziali e pre adolescenziali.
Benché non si tratti di un giallo – neppure un omicidio piccolo piccolo – non è il caso di raccontare la trama che accompagna il cuore del libro.
Cuore non a caso, perché Recami offre, attraverso il diario di una ragazzina non ancora undicenne ma andata a scuola un anno prima, l’alternativa contemporanea al libro ottocentesco di Edmondo De Amicis.
Il confronto è impietoso. Non tra gli autori e tra i testi, perché il paragone è solo un gioco, ma per le società descritte.
Nessun buon sentimento, nessun radicamento, nessuna solidarietà tra coetanei.
Se i bambini di De Amicis erano pronti a sacrificarsi per la Patria andando a morire sui campi di battaglia, i ragazzini di Recami sono pronti a prostituirsi, a spacciare.
Per lo meno il diario di Margherita, la protagonista del racconto, è splendidamente politicamente scorretto.
È un alternarsi continuo tra le banalità del pensiero unico, imposto obbligatoriamente dalle insegnanti e dai media, e le considerazioni opposte della bambina.
Alle prese con compagne bulle, con i tentativi di riavvicinamento del padre attraverso lettere piene di buoni sentimenti, con alcuni episodi del passato che appaiono un po’ confusi per il lettore occasionale che non conosce tutte le avventure del palazzo milanese.
Il finale lascia aperte le speranze di una nuova vita per la casa di ringhiera, con il ritorno di quasi tutti (il finto defunto ovviamente no) i personaggi che hanno animato i precedenti gialli di Recami.