Si inizia, finalmente, a fare chiarezza su come il governo degli Incapaci vorrebbe spendere i soldi dell’Unione europea e che, in buona parte, dovranno essere restituiti. Alcuni capitoli di spesa sono già particolarmente interessanti e significativi. Per turismo e cultura, in un unico calderone, sono previsti 3,1 miliardi. Per la parità di genere 4,2 miliardi; per gli interventi di coesione territoriale 3,8 miliardi; per vulnerabilità ed inclusione sociale 5,9 miliardi. E per la sanità, punto critico dell’intera situazione? 9 miliardi.
Dunque le boldrinate otterranno più fondi di quelli destinati alla salute degli italiani. Un bel segnale, non c’è alcun dubbio. Ma era ampiamente previsto. Gli italiani non possono andare a trovare i parenti ma gli ospiti non invitati possono continuare ad arrivare. E le boldrinate sono una caratteristica di questo governo anti italiano, dunque non ci si può stupire.
Ma ciò che è veramente indegna, disgustosa, inaccettabile è la volontà di distruggere due degli elementi di forza di questo Paese: cultura e turismo. È vero che il turismo italiano è legato anche agli aspetti culturali. Ma non solo a quelli. Così come è vero che la cultura travalica gli aspetti turistici per permeare ogni ambito dell’attività umana.
Per la banda lombrosiana che sta rovinando l’Italia, però, non è così. Per loro la cultura è qualcosa di sconosciuto, di estraneo, di fastidioso. Per loro il turismo è un nemico, è il Billionaire di Briatore e nulla di più. Per questo stanno impedendo il turismo invernale dopo aver impedito quello pasquale e primaverile. Si comincia a respirare aria pulita e si finisce con la pretesa di essere liberi. Troppo rischioso per gli Incapaci.
E pazienza se il turismo, da solo, valeva poco meno del 15% del Pil. Pazienza se nei Paesi civili la cultura umanistica viene utilizzata anche per far crescere l’industria. Sono settori che fanno paura agli Incapaci, li imbarazzano perché non li capiscono. Meglio spendere miliardi di euro per obbligare tutti a scrivere “ingegnera”, “agenta”, “professora”. Per obbligare tutti i locali pubblici a mettere a disposizione una toilette differente per ogni genere di sessualità differente.
Il futuro secondo Boldrini non promette nulla di buono.