“Ma come ti spieghi tutti questi uomini che cercano avventure, di agganciare donne sui social? Non ti sembra una cosa…anormale?” ascolto…poi
Beh, vi sono anche donne che lo fanno. Anche se in misura minore. E credo sia così anche per i gay…
“Vero. Ma non è che questo cambi le cose. A me sembra, comunque, anormale. E molto triste…”
Ha ragione. È una cosa davvero triste. E squallida. Al confronto erano diecimila volte meglio i vecchi Casini….
E dagli con sti casini, dirà qualcuno. Ma voi siete proprio fissati con sta roba. Nostalgici dei tempi precedenti la Legge Merlin…
Tempi, per altro, che né io né il Direttore abbiamo fatto in tempo a vivere. Per cui la mia memoria di quelle, diciamo così, istituzioni, è puramente…letteraria.
Sî, proprio letteraria. Perché i, cosiddetti, Bordelli, Casini, Case di piacere non erano dei fast food del sesso. Nulla a che vedere con le derelitte accanto ai fuochi, sul raccordo anulare. Che, per altro, sono state proprio uno dei frutti della Merlin.
I Casini, soprattutto quelli di un certo livello, erano luoghi di piacere e, al tempo stesso, di incontro. Di relazione. Ed hanno una loro storia (e aneddotica) non priva di una certa gloria.
Voltaire e gli illuministi discutevano in quei luoghi di filosofia. Gli enciclopedisti progettavano la loro, grande, riforma della cultura. Ne parlano in molti. Senza pudori e vergogna. Le descrizioni più sapide, però, le ho trovate in quel capolavoro misconosciuto che sono Le Memorie di Giacomo Casanova. E non poteva essere altrimenti…
Si potrebbe dire che, nel ‘700, il secolo dei Lumi, tre erano i luoghi principali della cultura e delle relazioni intellettuali e sociali. Il Caffè. La Loggia Massonica. E, appunto, il Casino.
Ancora George Gordon Byron scrive praticamente tutto il suo “Don Giovanni” ospite nel più rinomato, ed elegante, Casino di Firenze. E persino Leopardi…
“No! Leopardi no! – sento già urlare qualche lettrice – non il poeta dell’Infinito e di A Silvia. Lui no. Non è possibile…”
E invece…andatevi a leggere, nell’epistolario, le lettere del periodo romano. Troverete ironiche e divertite descrizioni di tali luoghi. E dei loro più assidui frequentatori…preti e frati soprattutto. Ironia, certo. Ma chi li descrive, ovvero il conte Giacomo, li descrive dall’interno. Da frequentatore abituale. Come era normale, per altro.
Lo so che queste cose a scuola non si possono dire. Che non sta bene. Che sporca l’immagine dei poeti… Ma è solo una forma di ipocrisia. I poeti sono uomini. O donne. Reali. Non delle immaginette stilizzate. O credete davvero che qualcosa di possente come “Le ricordanze” sarebbe potuto venire da un nerd perennemente chino sui libri? Ma fatemi il piacere….
Comunque, i vecchi Casini erano luoghi di piacere. Ma il piacere non era solo, bruto, sesso. Erano luoghi di incontro. Di relazione umana e intellettuale.
Poi…ê venuta la Merlin con il suo puritanesimo in salsa sociale. E di conseguenza il Raccordo Anulare.
Gianni Brera ne ha lasciato un racconto divertente e malinconico nel suo “Il corpo della ragazza”. Un romanzetto che meriterebbe di essere riscoperto…
Oggi, però, ci sono i Social. Luogo di amori virtuali, di amicizie virtuali, di relazioni virtuali. Anche il sesso, ormai, è virtuale. E quando dal chattare – più o meno fantasioso – si passa all’incontro reale, spesso vi è la delusione. Se non l’amara sorpresa.
Ma il problema sta a monte. Nel cercare di intrecciare relazioni, avventure sui social. È un indicatore. Della solitudine del nostro mondo. Che è sempre più triste. Più assoluta. Più squallida. Le demenziali (e criminali) politiche poste in essere durante la, fantomatica, peste, hanno solo accentuato una tendenza già in atto da tempo. È il nostro stile di vita, o meglio quello che ci viene imposto per interesse economico, che ci conduce a questo. Nonché, ovviamente, la povertà di spirito. Chattare è decisamente molto più semplice, molto più semplificato che sostenere una conversazione. Frasi fatte, emoticon… Tutto si riduce in pillole. E come le pillole si ingoia. Senza sentire alcun sapore. Che piacere si possa trarre da questo, resta un mistero. Almeno per me.
Decisamente erano meglio i vecchi Casini. Forse addirittura il Raccordo Anulare…