I farmaci usati contro il Covid allo stato attuale sono tantissimi, dal remdesivir all’idrossiclorochina, dalla combinazione lopinavir/ritonavir ai regimi a base di interferone. Senza dimenticare le terapie con il plasma. Ma ce ne sono molti altri ancora in uso e in corso di valutazione. È giunta da poco la notizia che la Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia statunitense per gli alimenti e i farmaci, ha approvato il farmaco antivirale remdesivir per il trattamento dei pazienti con Covid-19 ospedalizzati.
Il remdesivir è “il primo farmaco antivirale ad aver ottenuto l’autorizzazione dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) con indicazione specifica per il trattamento della malattia da coronavirus. Nonostante di recente uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità abbia concluso che remdesivir ha “effetti minimi o nulli” sulla sopravvivenza dei pazienti, la Fda ritiene che il farmaco abbia ridotto i tempi di recupero in media di 5 giorni.
Il nome commerciale del farmaco è Veklury. Recentemente è stato dato al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dopo che è risultato positivo al Covid-19. Da allora si è ripreso bene. Nella nota, la FDA ha dichiarato che il farmaco è stato approvato “per l’uso in pazienti adulti e pediatrici di eta’ pari o superiore a 12 anni e con un peso di almeno 40 chilogrammi per il trattamento del Covid-19 che richiede il ricovero”. Il remdesivir, venduto con il nome di Veklury, diventa così il primo e unico farmaco autorizzato per la cura del coronavirus negli Stati Uniti. Il titolo dell’azienda farmaceutica ha guadagnato oltre il 5% negli scambi dopo la chiusura dei mercati.
Il commissario della FDA, Stephen Hahn, ha affermato che “L’approvazione odierna e’ supportata dai dati provenienti da molteplici studi clinici che l’agenzia ha rigorosamente valutato e rappresenta un’importante pietra miliare scientifica nella pandemia Covid-19”.
Sono stati eseguiti “tre studi clinici randomizzati e controllati che includevano pazienti ospedalizzati con Covid-19 da lieve a grave”. Uno degli studi ha mostrato che “il tempo mediano per il recupero da Covid-19 era di 10 giorni per il gruppo Veklury rispetto ai 15 giorni per il gruppo placebo”.
Uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, di recente, ha scoperto che il remdesivir era stato in realtà ininfluente nella cura della COVID-19. Il farmaco, afferma l’OMS, non ha aiutato i pazienti né a sopravvivere né a guarire prima.
La FDA è però di altro avviso. L’agenzia ha preso in considerazione tre studi: uno fornito dalla stessa Gilead, un altro in cui si mostrano lievi benefici del farmaco, e un altro ancora che afferma che il remdesivir, quanto meno, non peggiora il quadro clinico.