Secondo le indiscrezioni del quotidiano Domani, negli ultimi due anni l’ex premier Matteo Renzi – tra stipendio di parlamentare e conferenze e consulenze in Europa, Cina, Medio Oriente e Usa – ha guadagnato quasi due milioni di euro. Un business a cui evidentemente non vuole rinunciare.
Dopo le dimissioni di Conte, il leader di IV, è dovuto rientrare in tutta fretta in Italia. Nonostante siano state le dimissioni delle sue due ministre a determinare lo strappo, Matteo Renzi è rimasto stupito dalla decisione di Giuseppe Conte di dimettersi.

Renzi, in quel momento, si trovava in Arabia Saudita per una conferenza sull’Innovazione. Doveva essere presente perché è entrato nell’advisory board del FII Institute, l’organismo che organizza l’evento. Renzi come membro del comitato consultivo dello FII Institute, un organismo controllato dalla famiglia reale, per presenziare nel board viene pagato fino a 80mila dollari l’anno.
Sul sito del FII Institute, il nostro ex premier figura in mezzo a importanti esponenti, tra cui Anand Mahindra, Jean Todt, il Ceo di Goldman Sachs David M. Solomon, Jean-Bernard Lévy. Secondo il programma dell’evento, Renzi avrebbe dovuto parlare la sera del 28 gennaio, dalle 8.30 alle 8.50, durante una conferenza dal titolo ‘Ridefinire la leadership per l’era post-Covid: come inspirare un rinascimento economico nel 21esimo secolo’.
Un dibattito col discusso principe Mohammed bin Salman durante il quale il leader di IV ha esternato tutta una serie di affermazioni entusiastiche nei confronti del Paese arabo. Renzi sembra ignorare che, secondo Amnesty, proprio le stesse autorità arabe che lui tanto elogia reprimono “i diritti alla libertà d’espressione, associazione e riunione. Hanno vessato, detenuto arbitrariamente e perseguito penalmente decine di persone critiche nei confronti del governo”.