Le sardine, si sa, non conoscono confini. Sguazzano nel mare, libere. Non devono rispettare le idiozie delle zone colorate. Per loro esistono solo le varianti del blu e del verde. Sarà per questo che il capo sardina, Mattia Santori, ha potuto lasciare la sua Bologna per raggiungere il Nazareno, a Roma. Superando confini, ignorando i colori ministeriali. Lui e le sue sardine si assembrano di fronte alla sede del Pd, ma va tutto bene.

Si può andare dove si vuole, mica si è studenti alla disperata ricerca di socialità, dell’abbraccio di un amico, del bacio di un amore. Fare le sardine, evidentemente, è considerato alla stregua di un lavoro. E, come tale, dovrebbe essere retribuito. Se no, che lavoro è? Non può essere equiparato ad una attività politica, visto che non si tratta di un partito ufficiale. Senza dimenticare che il governo dei Migliori ha rinviato le elezioni comunali proprio perché non era possibile svolgere attività politiche pubbliche. Non si può fare una coda ai seggi ma ci si può accalcare, insieme ai giornalisti, per annunciare l’occupazione del Nazareno? Curiose le interpretazioni delle truppe di Lamorgese.
E poi, dopo il silenzio terrorizzato di questi mesi, dopo essersi trasformati in testimonial pubblicitari come influencer qualunque, bisognava far sapere di esistere ancora. Magari torna a farsi viva pure Greta.

Dunque il “lavoratore” Mattia, con i suoi dipendenti (collaboratori?), può occupare ciò che vuole, può andare dove preferisce. Può piazzare tende e sacchi a pelo. Forse avrà indicato il Nazareno come seconda casa. E non è che sia molto lontano dal vero. Ha nuotato sino a Roma per sostenere Zingaretti, per imporre ad un partito – che in teoria non è il suo – un cambio di rotta.
Ma se, d’ora in poi, qualcuno vorrà uscire dalla propria Regione per raggiungere amici o fidanzate a prescindere dal colore della zona, potrà utilizzare la scusa di sentirsi una sardina? Di essere impegnato in una fondamentale opera di ravvedimento di qualche esponente di altri partiti? Potrà organizzare feste in sacco a pelo mentre le spie da balcone strillano contro chi rientra a casa alle 22,15?
Oppure le regole valgono solo per i sudditi normali mentre, come al solito, qualcuno è più uguale degli altri?