Piove. A dirotto. Dopo un accenno di estate… neppure due giorni, un giorno e mezzo. Solo per far passare il Giro d’Italia, manco fosse stato programmato. Poi, appena i ciclisti – gruppetto ridotto, perché falcidiato da cretini affezionati ai tamponi e nostalgici di Speranza – si erano dileguati all’orizzonte – il temporale. Improvviso e violento, come sempre… nulla di anomalo.
Ma è seguita una pioggia fitta, fredda, battente che ancora perdura, dopo tante ore… un presagio autunnale a fine Maggio.
Niente da fare… sto qui, fumo la pipa, guardo la pioggia sul terrazzo… e lascio andare i pensieri. Momenti di solitudine. E, in fondo, di sincerità con se stessi.
Così, mentre scorro annoiato le notizie sul telefono, mi sorge un… pensiero. O meglio, forse, neppure un pensiero lucido… una sensazione… una reazione epidermica. Di stomaco.
Perché, vedete… non me ne frega niente. Punto.
Di cosa? Beh un po’ di tutto quello di cui si discute, ci si infervora, ci si accapiglia in queste ore…
Cominciamo dalle cose meno serie. Fazio e Littizzetto. Del loro destino non me ne importa un tubo. Ma neppure ho voglia di salutare come una grande vittoria la loro rimozione dalla RAI. Pagata a peso d’oro.
E non mi interessa né dei nuovi programmi, né delle nuove nomine RAI. Primo, la televisione non la guardo. Da oltre tre anni. Con l’eccezione di Masha ed Orso. Così, per fare il putiniano…
Poi l’esperienza mi dice che se non xe sopa, xe pan bagná… ovvero che cambiano i governi, cambia qualche suonatore… ma la musica resta sempre la stessa. Ed è una musica che non mi piace. Mi annoia.
La, cosiddetta, Destra al governo. Vedo entusiasti festanti – spesso vecchi amici – ed altri, invece, inferociti e amaramente delusi… altri vecchi amici…
Ma, scusate, dico ai secondi, cosa mai vi aspettavate? Non ricordare cosa è successo con Fini? E pensavate che la “sorella della Garbatella”, come la chiama il Direttore, potesse fare meglio? Suvvia, guardate i suoi occhi, quando guarda Biden che la tiene per mano come un nonno amorevole… dalla periferia di Roma ai vertici di Hiroshima è un bel salto… che volete che gliene importi delle vostre ubbie sulla tradizione, su fascismo e antifascismo, Russia e America… se Parigi valeva bene una messa per Enrico di Navarra, figuratevi quanto vale, oggi, una poltrona all’Aspen per una ragazza della Garbatella..
Agli altri, a quelli che ostentano entusiasmo e intonano peana, non ho niente da dire. Un buon oculista, se è incapacità di vedere… se invece la vista è buona… beh, nulla da aggiungere.
L’alluvione in Romagna… ben poco da scherzare su questo… ma scusate, perchè vi meravigliate tanto dell’incuria per la situazione idrogeologica? È una novità, forse? Andiamo… tutta l’Italia è in queste condizioni. E anche ben peggiori. Lo ha detto anche Franco Prodi… il fratello…
Gli ultimi lavori seri li ha fatti il cav. Mussolini… e al tempo della DC, Andreotti e compari, almeno si scavavano i canali e pulivano i tombini… se poi pensate che Ferrara si è salvata perché qualcuno ha avuto l’insolito buon senso di riaprire un canale… napoleonico…
Lasciamo anche qui perdere i fanatici ambientalisti, i sostenitori del disastro ecologico, del quanto è bella la Terra senza l’uomo (senza di loro lo sarebbe di sicuro…), quelli che ignorano Rubbia e Zichicchi e idolatrano la Greta, il fantasma delirante di Occhetto… che vuoi dire loro? Preparatevi l’arca per mettervi in salvo. La fine è vicina. Così potrete realizzare il sogno di ripopolare una nuova, pura Terra…. dove certo, grazie a voi, non mancheranno i somari.
E poi la guerra. Al cui proposito se appena apri un Social o un giornale – la TV, come dicevo, è un inutile soprammobile – senti dire enormità. Bestialità dettate solo o da stupidità congenita, o da, innato, leccaculismo italico.
Per carità, non che trovi molti più sopportabili gli altri, i fanatici filo Putin. Mancano di discrimine. Sono solo tifosi, Bartali contro Coppi, derby Milan Inter… la politica, e la geopolitica richiedono lucidità. Freddo realismo. Non slogan da stadio. Al massimo posso concedere loro che nuotano contro corrente. È già qualcosa, in questo mondo di amorfi prono alla vulgata mediatica…
Comunque, fuori continua la pioggia. Io mi carico un’altra pipa. E prendo dalla libreria un libro di Guareschi. Ho voglia di rileggerlo… una boccata d’aria pulita.
Gli altri continuino felici a pensare che le mascherine possono salvare loro la vita, che la Meloni è un grande Statista, che il battaglione Azov è formato da giovani eroi, che Washington vuole la pace nel mondo, che Putin è l’uomo nero e Zelensky un benefattore come Soros…
Continuino pure…
Io, sinceramente, guardo la pioggia. E, come Rett Butler, me ne infischio.