Soffiano sempre più forti i venti di guerra americani sul confine ucraino. Uno scontro diretto con Putin per accontentare i mercanti di armi che hanno piazzato Biden alla Casa Bianca. Il mondo, logicamente, si allarma per quanto sta succedendo in Donbass. Tutto il mondo tranne un’isola felice dove le guerre non rappresentano un problema: l’Italia. Nella Penisola ed Isole di competenza i problemi sono ben altri.

Gli aperitivi degli untori che, avendo avuto il permesso, hanno osato uscire di casa. La composizione del gruppo di tifosi che potranno assistere agli europei di calcio. Gli affollamenti nei mercatini all’aperto. L’orario delle cene nei ristoranti con tavoli sul marciapiede e sperando che non nevichi. La possibilità per gli Scanzi di turno e per gli amici degli amici di fregare le code per vaccinarsi in anticipo. La spesa per un tampone ogni volta che si ha l’ardire di muoversi per uscire dal carcere regionale, per mangiare una pizza al caldo o per andare a vedere un film (così il prezzo di una pizza si moltiplica per il costo del tampone).
È il Paese dei furbi, questo. Mica come quegli idioti in giro per il mondo che giocano a Risiko con le armi vere. D’altronde l’anziano con problemi mentali che siede alla Casa Bianca ha capito che negli Stati Uniti cresce la violenza interna poiché i sudditi non ne possono più di limitazioni, di politiche che mettono un gruppo etnico contro l’altro in nome della correttezza politica e della revisione della storia. Non ne possono più di carriere garantite solo dall’appartenenza a qualche minoranza sessuale o etnica, ma dove alcune minoranze contano più di altre (latinos e nativi contano meno degli afroamericani). Dunque l’anziano uomo dei lobbisti degli armamenti ha bisogno di spostare la rabbia verso un nemico esterno. Chi, meglio di Putin e dei russi?

Un nemico perfetto. Decisamente più debole sul piano militare ed economico, totalmente incapace di incidere con il soft power, con pochi amici in giro per il mondo. Perché la Cina è un partner economico, non un Paese amico della Russia. Dunque, non potendo colpire il cavallo (Xi Jinping), Biden si accontenta di bastonare la sella (Putin).
In questo modo, tra l’altro, raggiunge lo scopo non secondario di distruggere l’Unione europea, obbligandola a schierarsi – attraverso la NATO – con il padrone americano, rinunciando ad una politica estera meno ottusa e più libera. È la chiamata alle armi degli schiavi.
Ma i grandi intellettuali italiani sono già impegnati in altre battaglie di maggior rilievo: la difesa del pessimo Speranza e del Ddl Zan. Chissenefrega se scoppia la guerra in Donbass, chissenefrega se i militari italiani verranno spostati dall’Afghanistan in Ucraina al servizio del guerrafondaio di Washington.
“…E l’Italia giocava alle carte, e parlava di calcio nei bar. E l’Italia rideva e cantava”.. Era il 1972. Gaber e Luporini scrivevano “La presa del potere”. Cinquant’anni più tardi l’unica differenza è che l’italiano medio ha paura anche di andare al bar.